3 Tecniche di Arrangiamento per Migliorare la TUA Idea di Canzone

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In questa lezione di chitarra live andata in onda Mercoledì 19 alle 18:30, Luca Marinelli guida gli studenti attraverso esercizi di riscaldamento e tratta l’analisi di 3 tecniche di arrangiamento utili per migliorare le proprie canzoni.

La lezione si concentra sull’analisi di un brano didattico di Chitarra Facile e dei trucchi utilizzati in fase di composizione.

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In questa articolo ci immergeremo in una serie di concetti e tecniche che possono trasformare il modo in cui pensate e create la vostra musica. Che siate alle prime armi o chitarristi con un po’ di esperienza, vedremo insieme come arricchire le vostre composizioni.

Le 3 Tecniche di Arrangiamento

Analizziamo ora le 3 tecniche che possiamo impiegare per rendere le nostre canzoni più coinvolgenti e dinamiche. Esploreremo nel dettaglio tre concetti principali, a cui aggiungeremo successivamente ulteriori spunti creativi. Qui di seguito potete ascoltare il brano oggetto di studio.

Lo Storytelling della Batteria

Una canzone, proprio come un racconto, può narrare una storia o evocare emozioni attraverso il suo sviluppo musicale. Uno degli strumenti più potenti per questo “storytelling” è l’arrangiamento, ovvero il modo in cui i diversi strumenti e le loro parti si intrecciano nel corso del brano. Un elemento chiave in questo processo è la sezione ritmica, composta principalmente da batteria e basso.

La batteria, in particolare, può dettare il ritmo emotivo di una canzone. Nella lezione, è stato illustrato come, nel brano didattico, la batteria sia stata pensata intenzionalmente per riflettere diverse dinamiche e sezioni della composizione.

A 00:10, ad esempio, si può notare l’utilizzo di una batteria decisa con una dinamica abbastanza forte e l’utilizzo di cassa, rullante e ride per dare un piatto dal suono più “brillante”. Questo arrangiamento dona energia e carica alle sezioni con la dinamica intensa.

A 00:24, invece, c’è una diminuzione della dinamica e il brano sembra “svuotarsi” leggermente. Si può alleggerire l’arrangiamento utilizzando principalmente il charleston suonato col piede (aperto e chiuso) e i fusti (timpani, tom), riducendo l’uso dei piatti per creare una sensazione di diminuzione della dinamica e della frenesia.

A 01:33 si percepisce il climax finale: per un maggiore impatto, si può ricorrere a cliché ritmici che aumentano la frenesia, come un pattern che prevede prima l’esecuzione del rullante e successivamente della cassa, scelta più incalzante rispetto a quanto eseguito fino a quel momento all’interno del brano.

Chiaramente, la batteria non è l’unico elemento che contribuisce allo storytelling. Anche il basso può seguire le dinamiche della batteria con frasi più staccate o più lineari. Allo stesso modo, la chitarra ritmica può variare la sua intensità e il suo “spessore sonoro” a seconda delle sezioni. Ad esempio, un tema principale potrebbe essere accompagnato da un power chord pieno, che poi si dirada in un arpeggio più leggero durante una sezione più tranquilla. L’aggiunta o la rimozione di parti di chitarra possono ulteriormente sottolineare i cambiamenti di sezione e creare un senso di progressione.

In sintesi, pensare all’arrangiamento come a una narrazione, con momenti di tensione e risoluzione, può rendere la vostra musica molto più coinvolgente. Prestate attenzione a come i diversi strumenti interagiscono e come le variazioni dinamiche possono guidare l’ascoltatore attraverso il vostro “racconto” musicale.

Tensione e Risoluzione

Un principio fondamentale della musica è il concetto di tensione e risoluzione. Alcuni accordi o frasi musicali creano in noi un senso di “instabilità” o “desiderio” di sentire qualcos’altro, qualcosa che porti a una risoluzione, a un senso di “ritorno a casa” o di appagamento. Questo gioco di tensione e risoluzione è ciò che rende la musica dinamica e interessante.

Nella lezione, è stato illustrato come un semplice arpeggio di MImaj7 (composto dalle note MI, SOL#, SI e RE#) possa essere utilizzato per creare tensione. Sebbene gli arpeggi siano perfettamente consonanti, in quanto suonano le note dell’accordo su cui si sta suonando, l’aggiunta della settima maggiore (il Re# in un accordo di Mi maggiore) introduce un elemento tensivo. Questo perché la settima maggiore è la sensibile, una nota che tende naturalmente a risolvere verso la tonica (il Mi).

Questa nota risulta tensiva in quanto suonare la settima maggiore insieme alla tonica crea una dissonanza, un “cluster” sonoro non particolarmente piacevole.

L’efficacia della tensione creata dalla settima maggiore dipende dal contesto musicale. Nel brano analizzato, l’arpeggio di MImaj7 viene utilizzato come una sorta di “domanda” musicale in sezioni più tranquille, a cui seguono delle “risposte” più stabili. Inoltre, la nota tensiva (il RE#) può trovare una sua “risoluzione” armonica anche in un accordo successivo, come un SI maggiore che contiene naturalmente il RE#.

È importante non limitarsi sempre e solo alle note che compongono gli accordi di base (prima, terza e quinta). L’introduzione di altre note, come la seconda o la settima, può aggiungere colore e, appunto, tensione alla vostra musica. Sperimentare con queste “note di passaggio” o “note estranee all’accordo” può portare a sonorità più interessanti e meno prevedibili.

La Sospensione

Possiamo creare una sensazione di sospensione creando un momento di “pausa” o di “apertura” prima del ritorno a una sezione specifica o a un tema, in questo caso primo del ritornello. Questo può essere ottenuto sia a livello armonico che ritmico.

A 00:49 prima del ritornello, abbiamo una battuta in cui tutti gli strumenti, ad eccezione del basso si fermano. Questo crea un senso di apertura, di respiro”, prima che l’energia del tema principale ritorni con forza. Anche il fatto che il basso suoni leggermente “in ritardo” rispetto alla chitarra contribuisce a far si che gli strumenti non si pestino i piedi a vicenda.

Un altro modo per creare sospensione è a livello armonico. Ad esempio, si può utilizzare un accordo di dominante (il quinto grado della tonalità) che, per sua natura, crea una forte tensione e il desiderio di risolvere sull’accordo di tonica (il primo grado). In alcuni casi, soprattutto prima dell’ultimo ritornello di una canzone, si può prolungare la durata dell’accordo di dominante, “ingannando” l’orecchio dell’ascoltatore e aumentando l’attesa per il ritorno al tema principale.

La sospensione, in sintesi, è un modo efficace per gestire il flusso e la dinamica di una canzone, creando momenti di respiro che preparano e intensificano il ritorno alle sezioni più importanti.

2 Tecniche Bonus

Oltre ai tre concetti principali, la lezione ha toccato brevemente altre due idee che possono arricchire ulteriormente la vostra musica.

Una poliritmia è una tecnica efficace per creare un effetto ritmico interessante e a volte spiazzante. Nell’esempio discusso, si è analizzato un frammento in cui un gruppo di tre note viene eseguito all’interno di una suddivisione in ottavi.

Questo significa che l’accento sulle note si sposta ciclicamente, creando un “gioco” ritmico che si discosta da un pattern più lineare. Sperimentare con le poliritmie può aggiungere un elemento di originalità e complessità ritmica alle vostre composizioni.

Gli arpeggi sono generalmente considerati sonorità molto consonanti, in quanto consistono nell’eseguire le note facenti parte di un accordo. Tuttavia, è possibile esplorare approcci più creativi agli arpeggi. Questo approccio può prevedere l’utilizzo di diteggiature specifiche con una o due note per corda, sfruttando tecniche come lo string skipping (saltare le corde) e l’hybrid picking (l’uso alternato del plettro e delle dita), rendendo la frase riconducibile allo stile di Paul Gilbert.

Conclusioni

In questa lezione, abbiamo esplorato una serie di concetti e tecniche che possono arricchire il vostro approccio alla chitarra e alla composizione musicale.

Dal potere narrativo dell’arrangiamento e delle dinamiche, al gioco della tensione e della risoluzione, fino alla creazione di “spazio” con le sospensioni, le possibilità creative sono infinite.

Ricordate, la musica è un viaggio di continua scoperta. Non abbiate paura di sperimentare, di ascoltare con attenzione la musica che vi circonda e di cercare nuove sonorità sul vostro strumento. Le nozioni che abbiamo discusso oggi sono solo un punto di partenza per un’esplorazione più profonda del vostro potenziale musicale. Continuate a suonare, a comporre e, soprattutto, a divertirvi con la magia della musica.

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