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In questa lezione di chitarra live andata in onda Mercoledì 5 febbraio alle 18:30, Luca Marinelli guida gli studenti attraverso un esercizio di riscaldamento e spiega quali difficoltà si possano riscontrare durante l’improvvisazione su alcuni brani dei Pink Floyd.
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Perché è Difficile Improvvisare sulle Canzoni dei Pink Floyd?
In questa lezione live Luca Marinelli parla dell’improvvisazione, una delle gioie più grandi per un chitarrista.
A volte, però, può capitare di trovarci di fronte a brani che sembrano metterci i bastoni tra le ruote.
Prendiamo ad esempio i Pink Floyd: molte loro canzoni possono nascondere delle insidie per chi vuole improvvisare. Non sempre basta conoscere le scale più comuni per improvvisare in maniera corretta e coerente sui loro brani. Andiamo ora ad analizzare perché questo accade e come possiamo superare queste difficoltà, scoprendo il mondo dei modi e la loro applicazione pratica.
Il Problema delle Scale “Sbagliate”
La prima cosa da capire è che non tutte le scale si adattano bene a ogni brano. Le scale che usiamo abitualmente, come le scale maggiori e minori naturali, potrebbero non suonare bene su determinate canzoni e progressioni di accordi, creando dissonanze e note stonate.
Questo è particolarmente vero per i brani dei Pink Floyd, come ad esempio in Another Brick in the Wall o The Great Gig in the Sky e Breath. Un chitarrista meno esperto di teoria musicale potrebbe trovarsi in difficoltà, non tanto per la tecnica chitarristica, dove comunque il tocco inconfondibile e la scelta dei suoni di David Gilmour sono quasi inarrivabili, ma per la scelta delle note da suonare.
La Pentatonica: Una Rete di Sicurezza
La scala pentatonica, con le sue cinque note, è spesso la nostra ancora di salvezza quando improvvisiamo. Questa scala, infatti, elimina le note “pericolose”, anche conosciute in inglese come avoid notes, che potrebbero stonare con l’armonia del brano.
Questo perché la pentatonica, data la sua costruzione, omette le note che creano dissonanza, rendendo più difficile sbagliare. Tuttavia, anche se la pentatonica ci offre una base sicura, limitare la nostra improvvisazione a questa sola scala significa rinunciare a sfumature e colori musicali che altre scale potrebbero offrirci.
Ad esempio, su una base musicale in stile Pink Floyd, con accordi DOm e FA, la pentatonica minore di DO (DO, MIb, FA, SOL e SIb) suona corretta e coerente in quanto le note a disposizione rispettano l’armonia su cui si improvvisa.
Le Insidie della Scala Minore Naturale
Quando passiamo alla Scala Minore Naturale, scala composta da sette note, nell’esempio precedente iniziamo ad incontrare i primi problemi. Questa scala, infatti, include delle note che possono “cozzare” con gli accordi dell’armonia.
Nella Scala Minore Naturale di DO (DO, RE, MIb, FA, SOL, LAb e SIb), infatti, la sesta minore (LAb) è una nota che, se usata sulla progressione DOm e FA, tende a stonare, in quanto l’accordo di FA presenta al suo interno la nota LA e non LAb.
La Soluzione del Modo Dorico
In questo caso, per evitare di eseguire note non corrette, dobbiamo ricorrere al sistema modale maggiore. In particolare, il modo dorico si rivela essere una scelta ideale per molti brani dei Pink Floyd.
Il modo dorico è una “scala minore naturale” con una piccola, ma fondamentale differenza: la sesta è maggiore e non minore.
In DO Dorico (DO, RE, MIb, FA, SOL, LA e SIb), la sesta maggiore (LA) non crea dissonanza con gli accordi citati precedentemente, DOm e FA, suonando in modo armonioso, corretto e coerente.
La differenza tra la scala minore naturale e il modo dorico è sottile ma cruciale. La sesta maggiore nel dorico, quindi, evita lo “scontro” con l’armonia, che invece avviene con la sesta minore della Scala Minore Naturale.
Il Rapporto tra Armonia e Scale
La ragione per cui alcune scale suonano bene e altre no è dovuto al rapporto tra la scala e gli accordi che la accompagnano. Ogni scala è formata da intervalli specifici tra le note e, quando questi intervalli non corrispondono a quelli degli accordi, si creano dissonanze, che alle volte possono essere volute e ricercate.
In una progressione di accordi, ogni accordo è costituito da note specifiche. Se le note della scala che stiamo usando non combaciano con queste note, il risultato sarà stonato.
Confrontiamo gli Esempi Trattati
Prendiamo come esempio la progressione precedentemente citata, come quella usata come base per la lezione: un accordo di DO minore (DO, MIb, SOL) e un accordo di FA maggiore (FA, LA, DO).
- Pentatonica Minore di DO: Le note (DO, MIb, FA, SOL e SIb) si adattano bene agli accordi, perché comprendono le note che costituiscono gli accordi di DO minore e FA maggiore.
- Scala Minore Naturale di DO: Include il LAb che crea dissonanza con l’accordo di FA maggiore, che invece presenta la nota LA.
- DO Dorico: Include la nota LA, quindi le note si adattano bene sia all’accordo di DO minore che a quello di FA maggiore.
Le Sonorità dei Modi
Oltre al modo Dorico, esistono altri modi, ognuno con caratteristiche e sonorità specifiche. Conoscere i modi ci permette di avere a disposizione una gamma più ampia di colori musicali e di adattare la nostra improvvisazione a diversi generi e atmosfere.
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Conclusioni
Improvvisare sui Pink Floyd o su altri artisti con un approccio armonico ricercato richiede una certa consapevolezza delle scale e dei modi. Non basta conoscere la tecnica, ma è fondamentale capire la relazione tra le scale e l’armonia. Questo articolo è un punto di partenza per comprendere meglio le dinamiche che si celano sono dietro alla scelta delle scale più opportune e come questo influisca sul risultato finale. Scegliere le scale corrette è il primo passo per esprimere al meglio la nostra creatività musicale.
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