Come SENTIRE MEGLIO sul Palco

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In questa lezione di chitarra live andata in onda Mercoledì 26 alle 18:30, Luca Marinelli guida gli studenti attraverso esercizi di riscaldamento e parla di quali siano le soluzioni migliori per un ascolto ottimale sul palco, ma anche in sala prove.

La lezione si concentra sull’analisi dei diversi sistemi di ascolto che si possono utilizzare su di un palco.

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In questo articolo approfondiremo un aspetto cruciale, ma spesso sottovalutato, per ogni musicista: come sentirsi al meglio mentre si suona, sia in sala prove che sul palco. Una buona capacità di ascolto non solo migliora la nostra performance individuale, ma contribuisce anche a un suono di band coeso e potente. Che tu sia un principiante alle prime armi o un chitarrista con esperienza, i concetti che esploreremo in questo articolo ti forniranno spunti utili per ottimizzare la tua esperienza musicale.

L’Importanza di un Buon Ascolto: Sentirsi Bene per Suonare Meglio

Perché è così importante sentirsi bene mentre suoniamo? La risposta è semplice: una buona percezione di ciò che stiamo facendo è fondamentale per una performance precisa e coinvolgente. Se non riusciamo a sentire chiaramente il nostro strumento e gli altri membri della band, è più facile commettere errori di timing, suonare note sbagliate o avere problemi con il volume.

Immagina di suonare in un ambiente in cui la tua chitarra è coperta dal volume della batteria o in cui non riesci a distinguere le parti eseguite dai vari strumenti.

In una situazione del genere, la tua performance potrebbe risentirne, in quanto non sentirsi bene può portare a insicurezza, imprecisione e, nel contesto di una band, alla cosiddetta “guerra dei volumi”. Questo accade quando ogni musicista alza il proprio volume nel tentativo di sentirsi, creando un ambiente sonoro caotico e potenzialmente dannoso per l’udito.

Come Posizionarsi Rispetto all’Amplificatore

Spesso, soprattutto in sala prove, ci troviamo di fronte a configurazioni che rendono difficile un ascolto ottimale. Una situazione comune è quella del chitarrista posizionato direttamente di fronte al proprio amplificatore. Sebbene possa sembrare la soluzione più ovvia, questa posizione non permette di percepire il suono nella sua interezza.

  • Percezione del Volume: Qualora il cono dell’amplificatore dovesse puntare più in basso rispetto al nostro punto di ascolto, ossia le nostre orecchie, avremo inevitabilmente una percezione di volume più bassa rispetto a chi, pur essendo nello stesso ambiente, potrà percepire in maniera più efficace la propagazione delle onde sonore.
  • Timbrica Distorta: Anche il timbro del nostro suono può variare a seconda della posizione di ascolto. Avendo un punto di ascolto sfasato rispetto al cono potremmo percepire un suono diverso da quello che effettivamente arriva al pubblico o agli altri musicisti. Questa percezione distorta può indurci a fare regolazioni errate sul nostro amplificatore.

Anche la disposizione degli strumenti sul palco o in sala prove gioca un ruolo cruciale. Se l’amplificatore del basso è posizionato in modo che il suono si propaghi direttamente verso di noi, potremmo avere una percezione distorta del bilanciamento sonoro generale. Allo stesso modo, se ci troviamo dietro all’impianto voce, potremmo avere difficoltà a sentire le voci o le tastiere che vengono amplificate attraverso di esso.

I Metodi Tradizionali per un Ascolto Migliore

Esistono alcune strategie che possiamo adottare per migliorare il nostro ascolto anche in contesti tradizionali:

  • Rialzare l’amplificatore, utilizzando un supporto, può aiutare a direzionare il suono più verso le nostre orecchie, migliorando la percezione del volume e della timbrica. Attenzione! Avendo la fonte sonora indirizzata verso le nostre orecchie dobbiamo prestare molta attenzione ai volumi per proteggere il nostro apparato uditivo.
  • Provare diverse posizioni rispetto al nostro amplificatore e agli altri strumenti può aiutarci a trovare il punto di ascolto migliore nella stanza. Allontanarsi un po’ dall’amplificatore permette di avere una visione più completa del suono che produce.
  • Cercare di mantenere un equilibrio sonoro generale nella sala prove, evitando di alzare eccessivamente il volume del proprio strumento. Comunicare con gli altri membri della band è fondamentale per trovare un bilanciamento che permetta a tutti di sentirsi adeguatamente.

Le Casse Spia

Un elemento fondamentale per l’ascolto dei musicisti, soprattuto in un contesto live, sono le casse spia, o monitor da palco. Queste casse, solitamente posizionate di fronte o al lato dei musicisti, hanno lo scopo di fornire un mix del suono generale della band, permettendo a ognuno di sentirsi chiaramente.

Le casse spia sono spesso angolate verso l’alto per direzionare il suono verso le orecchie dei musicisti, anche quando questi sono in piedi.

In contesti più strutturati, è possibile avere delle spie dedicate per ogni musicista, con un mix personalizzato dei vari strumenti e delle voci. Ad esempio, un batterista potrebbe voler sentire particolarmente il basso e la propria batteria, mentre un chitarrista potrebbe concentrarsi sul proprio strumento, la batteria e le voci. Questa personalizzazione è gestita dal fonico attraverso il banco mixer.

Tuttavia, è importante ricordare che anche con le casse spia, il volume generale sul palco può essere elevato, soprattutto in situazioni con molti strumenti e amplificatori analogici.

Proteggere il Proprio Udito

È cruciale sottolineare i rischi legati all’esposizione prolungata a volumi elevati. Molti musicisti del passato hanno subito danni permanenti all’udito a causa di volumi di palco eccessivi. Amplificatori iconici come la Marshall Plexi, così conosciuto in quanto l’amplificatore era alloggiato all’interno di pannelli di plexiglass, potevano generare livelli sonori pericolosi.

Proteggere il proprio udito è una priorità assoluta per ogni musicista. L’utilizzo di tappi auricolari specifici per musicisti in sala prove e durante i concerti può ridurre significativamente l’esposizione al volume senza compromettere eccessivamente la qualità del suono.

Il Palco Silenzioso

Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione della tecnologia digitale, si è diffuso il concetto di palco silenzioso. Questa approccio mira a ridurre drasticamente il volume sul palco, offrendo numerosi vantaggi sia per i musicisti che per i tecnici del suono.

In un setup di palco silenzioso molti musicisti, come i chitarristi e i bassisti, utilizzano amplificatori digitali o simulatori che inviano il segnale direttamente al mixer senza la necessità di amplificatori fisici sul palco. Questo elimina una significativa fonte di volume.

Le tradizionali casse spia vengono spesso sostituite da sistemi di in-ear monitoring (IEM).

I sistemi in-ear monitoring rappresentano una delle soluzioni più efficaci per un ascolto ottimale sul palco. Questi sistemi utilizzano delle cuffie auricolari personalizzate collegate a un trasmettitore e un ricevitore wireless (o cablato) che ricevono un mix audio direttamente dal mixer.

Come per le casse spie personalizzate, ogni musicista può avere il proprio mix personalizzato direttamente nelle cuffie, scegliendo quali strumenti e voci sentire e a quale volume. Questo offre un controllo totale sul proprio ambiente sonoro.

Le cuffie in-ear, inoltre, forniscono un certo grado di isolamento acustico dall’ambiente esterno, riducendo l’esposizione al volume della batteria acustica o ad altri rumori sul palco.

Utilizzando gli in-ear monitor, il volume percepito è direttamente controllato dal musicista, contribuendo a ridurre il volume generale sul palco e proteggendo l’udito.

Per utilizzare un sistema di questo tipo è particolarmente utile disporre di alcuni strumenti specifici:

  • Mixer da Palco (o Main Mixer): Dove vengono collegati tutti gli strumenti e le voci.
  • Trasmettitore: Riceve il segnale dal mixer del proprio canale personale e lo invia al ricevitore.
  • Ricevitore (Wireless o cablato con una prolunga): Indossato dal musicista (solitamente alla cintura) e collegato alle cuffie.
  • Cuffie In-Ear: Forniscono l’ascolto diretto nell’orecchio.

La Mia Esperienza

L’utilizzo di sistemi in-ear ha trasformato l’esperienza di molti musicisti, inclusa la mia. In una Party Band, come quella in cui suono, con un setup di palco silenzioso, gli in-ear monitor permettono di sentirsi in modo ottimale nonostante l’assenza di amplificatori tradizionali sul palco.

Il mio mix tipicamente include:

  • Chitarra: A un volume ben presente per monitorare la mia performance.
  • Backing Tracks: Essenziali per riprodurre parti di strumenti non presenti dal vivo.
  • Metronomo (Click in Cuffia): Fondamentale per mantenere il tempo, soprattutto in performance con strutture complesse o medley.
  • Batteria (Cassa, Rullante, Charleston): Come riferimento ritmico.
  • Basso e Voci: A un volume più basso, in quanto spesso percepiti anche attraverso le spie dedicate alle ballerine o dall’impianto principale.

Conclusioni

Sentirsi bene sul palco non è un lusso, ma una necessità per suonare al meglio e proteggere il proprio udito. Che tu stia provando in un garage o suonando in un grande locale, dedicare attenzione alla qualità del tuo ascolto farà una differenza significativa nella tua performance e nel tuo benessere musicale.

Esplora le diverse opzioni disponibili, dai semplici accorgimenti con gli amplificatori ai sofisticati sistemi in-ear, e trova la soluzione più adatta alle tue esigenze e al tuo contesto musicale.

Ci vediamo alla prossima lezione!

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