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In questa lezione di chitarra live andata in onda Mercoledì 28 alle 18:30, Luca Marinelli parla delle 4 chord song, canzoni che sfruttano gli stessi 4 accordi, mostrando il trucchetto per cui questa tecnica compositiva sia così efficace, portando degli esempi dai Beatles a Ed Sheeran, a moltissimi altri artisti.
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Spesso, quando ci approcciamo alla chitarra, impariamo le nostre prime canzoni strimpellando qualche accordo. Magari iniziamo con il famoso “giro di Do” o proviamo a suonare qualche brano che amiamo.
Ma vi siete mai chiesti perché certe successioni di accordi suonino così bene alle nostre orecchie? O come sia possibile che canzoni molto diverse tra loro, magari di artisti e generi differenti, sembrino condividere una base armonica comune?
Oggi tratteremo proprio questo affascinante aspetto della musica: le progressioni armoniche.
Capire cosa siano e come funzionino può davvero sbloccare la vostra comprensione delle canzoni e migliorare notevolmente la vostra abilità nel suonarle e, perché no, anche nel comporle.
Non abbiate paura, non ci addentreremo in tecnicismi eccessivi, ma cercheremo di rendere tutto il più chiaro e pratico possibile, specialmente per chi è alle prime armi.
Cos’è una Progressione Armonica?
Partiamo dalle basi. Una progressione armonica non è altro che una successione di accordi. Pensatela come una sequenza di accordi che vengono suonati uno dopo l’altro in una canzone. L’esempio più semplice e forse il primo che molti chitarristi imparano è il già citato “giro di Do”.
Questa progressione è composta dagli accordi di DO maggiore, LA minore, RE minore e SOL maggiore.
Questo tipo di “giro” è stato popolarissimo nella discografia italiana di un certo periodo storico, in particolare negli anni ’50-’60.
Il Segreto è nella Relazione tra gli Accordi
Una delle prime cose sorprendenti riguardo alle progressioni armoniche è che la loro “sonorità” caratteristica rimane riconoscibile anche se cambiamo la tonalità di partenza.
Ad esempio, il “giro di DO” suona simile al “giro di MI”. Gli accordi specifici cambiano (MI maggiore, DO# minore, FA# minore e SI maggiore), ma la sensazione all’ascolto è analoga.
Perché succede questo? Il segreto sta nei rapporti, ossia negli intervalli o gradi, tra un accordo e l’altro. È la distanza tra gli accordi, la loro relazione reciproca e la loro posizione rispetto alla tonalità principale, a creare la sonorità specifica di una progressione.
Per rendere universale questo concetto, la teoria musicale utilizza i numeri romani per indicare i gradi della scala su cui sono costruiti gli accordi. In una tonalità maggiore, abbiamo a disposizione sette accordi principali, ognuno associato a un numero romano.
- I: Accordo sul primo grado (la nota fondamentale della tonalità), ad esempio DO maggiore
- ii: Accordo sul secondo grado, ad esempio RE minore
- iii: Accordo sul terzo grado, ad esempio MI minore
- IV: Accordo sul quarto grado, ad esempio FA maggiore
- V: Accordo sul quinto grado, ad esempio SOL maggiore
- vi: Accordo sul sesto grado, ad esempio LA minore
- vii°: Accordo sul settimo grado diminuito, ad esempio Si diminuito
Quando il numero romano è scritto in maiuscolo, l’accordo è maggiore. Quando è scritto in minuscolo, l’accordo è minore. Questo sistema a numeri romani ci permette di descrivere una progressione in modo indipendente dalla tonalità specifica, concentrandoci sulla sua struttura armonica.
Ad esempio, il “giro di DO” (DO, LA minore, RE minore e SOL) in termini di gradi è I – vi – ii – V. Se lo trasportassimo in SOL maggiore, gli accordi diventano SOL, MI minore, LA minore e RE, che corrispondono esattamente ai gradi I – vi – ii – V – I della scala di SOL maggiore.
La sonorità rimane riconoscibile proprio grazie a questi rapporti.
Le 4 Chord Song
Esiste un concetto, reso popolare da uno sketch comico-musicale e citato anche da artisti come Ed Sheeran, chiamato “Four Chord Song” (canzone a quattro accordi).
Si basa sull’osservazione che moltissime canzoni, soprattutto nell’ambito pop ma non solo, utilizzano una o due progressioni armoniche composte da soli quattro accordi. Questi accordi sono così versatili e piacevoli all’orecchio da poter costituire la base armonica di un’infinità di brani diversi.
La progressione nello specifico è: I – V – vi – IV (ad esempio DO, SOL, LAm e FA)
Non importa quale sia la nota di partenza, la sequenza di gradi I – V – vi – IV crea una sonorità specifica e molto riconoscibile.
Questa progressione è incredibilmente diffusa. Le fonti citano numerosi esempi di canzoni che la utilizzano, a volte in modo predominante, a volte in specifiche sezioni, come il ritornello. Eccone alcuni esempi:
- The Beatles – Let It Be
- The Calling – Wherever You Will Go
- Elton John – Can You Feel the Love Tonight
- John Denver – Take Me Home, Country Roads
- Bob Marley – No Woman No Cry
- Ed Sheeran – Photograph (nel ritornello)
- Green Day – When I Come Around
- Andy Timmons – Electric Gypsy
Provate a suonare questa sequenza (DO, SOL, LA- e FA) sulla vostra chitarra e provate a cantare le melodie di queste canzoni. Con un po’ di adattamento, scoprirete quanto sia efficace e presente questa struttura.
L’Efficacia di Questa Progressione
Ci sono diverse ragioni per cui la sequenza I – V – vi – IV è così popolare e piacevole all’orecchio umano, specialmente nella musica moderna.
- Comprende tutte le note della scala di riferimento: Anche usando solo tre accordi di base (I, IV, V), il nostro orecchio percepisce implicitamente tutte le sette note della scala maggiore. Questo fornisce al nostro cervello tutte le informazioni di cui ha bisogno per sentire di essere “a casa”, nella tonalità, anche se non ci rendiamo conto consciamente.
- Bilanciamento tra Tensione e Risoluzione: La musica è fatta di movimento, di tensione e risoluzione. Gli accordi non sono tutti uguali; hanno funzioni diverse e appartengono a “famiglie” armoniche:
- Famiglia di Tonica: Include il primo grado (I) e il sesto grado minore (vi). Questi accordi ci danno un senso di stabilità e di “casa”. Il primo grado (I) è il punto di arrivo per eccellenza, dove ci sentiamo più risolti e tranquilli.
- Famiglia di Sottodominante: Include il quarto grado (IV). Questo accordo inizia a creare un po’ di tensione, un movimento che ci allontana dalla “casa”.
- Famiglia di Dominante: Include il quinto grado (V). Questo è l’accordo che crea la massima tensione e ha la funzione più forte di “tirare” verso il primo grado, desiderando ardentemente di “risolvere” tornando alla Tonica.
La progressione I – V – vi – IV crea un affascinante “storytelling” musicale:
- I (Tonica): Partiamo da una sensazione di stasi, di tranquillità (la nostra “casa”).
- V (Dominante): Aumentiamo la tensione al massimo. Il nostro orecchio “desidera” tornare alla tonica.
- vi (Tonica/relativa minore): Invece di tornare a casa, andiamo al sesto grado minore. Questo abbassa un po’ la tensione rispetto alla dominante, aggiungendo una sfumatura spesso più malinconica o riflessiva.
- IV (Sottodominante): Aumentiamo di nuovo leggermente la tensione
- (Ritorno al I): Spesso, una progressione si ripete o torna al I grado, completando il ciclo e risolvendo la tensione.
È questa alternanza sapiente tra momenti di stabilità (I, vi) e momenti di tensione (IV, V) che rende la progressione I – V – vi – IV così efficace nel raccontare una piccola “storia” armonica che risuona con le nostre emozioni.
Un’Altra Faccia della Medaglia: La Progressione vi – IV – I – V
È molto interessante notare come esista una progressione “sorella” o “altra faccia della medaglia” che utilizza gli stessi quattro accordi (I, IV, V, vi), ma in un ordine diverso: vi – IV – I – V.
Nella tonalità di DO maggiore, questa progressione sarebbe: LA minore, FA maggiore, DO maggiore e SOL maggiore.
Ed Sheeran stesso ha mostrato questa progressione in altre occasioni, suonando alcuni suoi brani. E anche questa sequenza è incredibilmente diffusa. Le fonti citano tra gli esempi:
- Ed Sheeran – Perfect (nel ritornello)
- Luis Fonsi – Despacito
- Iron Maiden – Can I Play With Madness? (è uno dei giri facente parte del ritornello)
- Pink – Try
- Joan Osborne – One of Us
- The Cranberries – Zombie
Come potete vedere, sono spesso gli stessi artisti a utilizzare entrambe le progressioni o varianti molto simili. Questo dimostra come poche, efficaci sequenze armoniche possano essere la base per una grande varietà di successi.
Come Applicare i Concetti in Maniera Pratica
Cosa significa tutto questo per voi che state imparando a suonare?
- Riconoscere le Strutture: Imparare a riconoscere queste progressioni vi aiuterà a capire come sono costruite le canzoni. Ascoltando, proverete a sentire se una canzone si basa su I – V – vi – IV o vi – IV – I – V o altre sequenze comuni.
- Imparare Più Canzoni Velocemente: Una volta che avete imparato a suonare I – V – vi – IV in una tonalità, saprete suonare la base di decine (se non centinaia) di altre canzoni. Dovrete solo imparare gli accordi specifici nella tonalità corretta!
- Base per Improvvisazione/Composizione: Anche a livello base, conoscere queste progressioni vi dà una solida base per provare a improvvisare melodie semplici o per iniziare a scrivere le vostre canzoni.
- Sviluppo dell’Orecchio: Ascoltare e suonare queste sequenze vi aiuterà a sviluppare il vostro orecchio nel percepire le funzioni degli accordi (la “tensione” della Dominante, la “casa” della Tonica, ecc.).
Non scoraggiatevi se all’inizio alcuni concetti sembrano complessi. La cosa più importante è suonare queste progressioni. Provate a suonarle in tonalità diverse e ascoltate la somiglianza nella sonorità la nonostante la presenza degli accordi diversi.
Conclusioni
Queste due progressioni sono solo la punta dell’iceberg della teoria armonica, ma sono un punto di partenza fantastico. Capire le scale, come si costruiscono gli accordi su di esse, le funzioni specifiche di ogni grado e le infinite possibilità di combinarli può aprire un mondo.
Se questo argomento vi ha incuriosito e volete approfondire in modo più strutturato (imparare a costruire scale, armonizzare, capire tutte le famiglie di accordi, ecc.), esistono percorsi dedicati che vanno più in profondità rispetto a una singola lezione.
Intanto, il consiglio è di continuare a suonare, ad ascoltare e a cercare di riconoscere queste progressioni nelle canzoni che amate. La musica è fatta di combinazioni finite di note, ma le possibilità espressive sono infinite.
Speriamo che questo articolo vi sia stato utile e vi abbia dato qualche spunto interessante per le vostre sessioni di studio sulla chitarra. Alla prossima!
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