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Hai mai notato che James Hetfield impugna il plettro utilizzando tre dita? Lo stringe tra l’indice, il medio ed il pollice. In molti metodi, invece, viene consigliato di tenerlo tra l’indice ed il pollice, quindi in teoria potremmo reputare la sua impugnatura “tecnicamente” errata.
Ma ti faccio una domanda: cosa ne pensi del risultato? James ha praticamente portato nelle case di tutti il Metal e possiamo considerarlo uno dei massimi esponenti del genere. Quindi possiamo essere d’accordo sul fatto che quell’abitudine non sia il massimo, ma ora chi glielo dice? Se vuoi puoi dirglielo tu, perché io non lo faccio di sicuro!
Ciao, sono Dave Birmingham, maestro certificato di Chitarra Facile, diplomato al corso CCR della RGA by Donato Begotti e Chitarrista/Cantante della band Fragments Of Sorrow. Nel caso volessi seguire lezioni di chitarra private con me o con gli altri maestri certificati della scuola, clicca qui.
Esiste l’impostazione perfetta?
Sei incappato in un video didattico, o il tuo insegnante di chitarra ti ha detto che devi utilizzare un’impugnatura che ti risulta assolutamente scomoda ed innaturale?
Magari stai pensando che non raggiungerai mai i risultati che ti sei prefissato e che non sei portato per fare il chitarrista in quanto non riesci a plettrare utilizzando solo il polso, oppure perché appoggi le dita sul battipenna per trovare l’equilibrio e un punto d’appoggio.
Ho una buona notizia per te: non siamo fatti tutto allo stesso modo! Di conseguenza non possiamo suonare tutti allo stesso modo.
Uno dei dubbi che maggiormente attanaglia i chitarristi alle prime armi riguarda proprio la postura. Ci sono sicuramente delle indicazioni basilari che possiamo seguire per essere più comodi e, soprattutto, evitare eventuali problematiche o dolori. Ma come vedremo in questo articolo, ci sono diversi chitarristi che hanno fatto e stanno facendo la storia del nostro strumento, che hanno adottato delle soluzioni più “personali” ma che si sono rivelate estremamente efficaci!
ℹ️ Nelle lezioni private online di Chitarra Facile, noi insegnanti, ci teniamo sempre a sottolineare l’importanza della postura e trovare insieme allo studente quella che risulti più sicura, corretta e proficua per il proprio modo di suonare. Grazie al rapporto 1 a 1 studente-insegnante possiamo arrivare ad un risultato ottimale in poco tempo. Anche nei corsi “Academy” è spiegato come trovare e adattarsi al meglio a livello posturale, ma in quel caso è necessario uno sforzo di test e controllo che dovrai fare prevalentemente in modo autonomo.
Non suonerò mai come lui!
Quante volte ti sarà capitato di pronunciare una frase del genere, vedendo un video del tuo Guitar Hero preferito?
Potrebbe esserti capitato andando ad analizzare il movimento della mano destra del chitarrista Andy James, dei Five Finger Death Punch, che è qualcosa di eccezionale: muove esclusivamente il polso e sembra non coinvolgere nessun’altra zona del braccio o della mano. Mentre Guthrie Govan ha una mano sinistra così elegante che sembra galleggiare sul manico con le sue dita.
Se ci fissiamo nel voler suonare come questi o altri chitarristi senza chiederci se la loro impostazione sia adatta per permetterci di affacciarci al loro playing, rischiamo di inseguire l’obiettivo nel modo sbagliato. Non sempre l’estetica del movimento è correlata alla musicalità, altrimenti Greg Howe non sarebbe un Guitar Hero!
Il tuo movimento ideale
La chitarra elettrica è uno strumento “moderno”, a differenza del pianoforte o del violino che hanno alle spalle centinaia di anni di didattica e metodi, per cui ne sappiamo “relativamente” poco. Esistono dei metodi ritenuti più proficui, ma non valgono per tutti, addirittura si rischia di peggiorare se ci si incaponisce con un movimento o un’impugnatura che non ci appartiene.
Non so se ti è mai capitato di notare la tecnica di Zakk Wylde nella plettrata alternata: praticamente utilizza soltanto il braccio, mentre Michelangelo Batio appoggia le dita della mano destra sul battipenna ed ha anche una strana inclinazione del plettro, ma entrambi sono riconosciuti globalmente come chitarristi eccezionali.
Tosin Abasi ha il pollice iperflessibile, ossia riesce a piegarlo a 90°. Per me, al contrario, è fisicamente impossibile, ho male solo a pensarci! Ma proprio questa sua caratteristica rende la sua tecnica di slap eccezionale. Quindi, se voglio suonare i brani degli Animals As Leaders, dovrò trovare il mio compromesso per avvicinarmi il più possibile alla sua incredibile tecnica.
Ora parliamo invece di una tecnica da veri metallari, il downstroke, che consiste nell’eseguire diverse note plettrandole tutte verso il basso, a prescindere dal numero di note e dalla velocità del brano.
Di solito si consiglia di avere un’inclinazione di 45° del plettro verso il basso, per avere il giusto attacco del suono ed evitare di muscolarizzare il movimento. Il chitarrista/cantante dei Bullet For My Valentine, Matt Tuck, lo tiene invece a 45° verso l’alto quando esegue questa tecnica e riesce a suonare brani che richiedono una notevole resistenza come “Waking The Demon”. Ho provato ad imitare la sua tecnica e ti devo dire che mi ha facilitato la vita, e non di poco!
Oltre ai nomi che ti ho citato precedentemente ci sono tantissimi altri chitarristi che hanno delle posture o particolarità “uniche”: Steve Morse, Marty Friedman e tanti altri.
Ci tengo davvero a farti ricordare che siamo tutti diversi e ognuno deve accettare i propri vantaggi e limiti. Paul Gilbert è alto quasi due metri, di conseguenza ha una mano enorme. Difficilmente potrei replicare esattamente tutto quello che fa non avendo la mano grande come la sua, ma in compenso avrò dei tendini meno pesanti e sarò meno soggetto a rischi di infortuni.
Una “debolezza” come punto di forza
Ciò che possiamo considerare come una debolezza o una problematica del nostro playing, potrebbe invece rivelarsi un punto di forza o una caratteristica che ci rende unici.
Steve Tessarin, chitarrista della band italiana Vanadium, è mancino e suona con le corde montate al contrario. Oltre ad essere un musicista eccezionale, questo visione differente della chitarra gli ha consentito di scrivere dei riff davvero unici e memorabili.
Django Reinhardt è stato uno dei più importanti chitarristi jazz, in particolare nell’ambito gipsy. Durante un incendio, a soli 18 anni, Django riportò delle ustioni gravissime che gli fecero perdere l’uso di due dita, anulare e mignolo, della mano sinistra. Ti invito ora ad andare a sentire che cosa è stato in grado di suonare con “sole” due dita a disposizione!
Conclusioni
Ti ricordo che, nel caso volessi seguire delle lezioni di chitarra private con me o gli altri maestri certificati della scuola, puoi andare a questo link: clicca qui.
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Siamo arrivati alla fine di questo articolo. Spero che con queste mie parole sia riuscito a farti comprendere quanto possa essere importante trovare la postura adatta al tuo modo di suonare. Ovviamente come abbiamo già detto ci sono delle nozioni basilari che ti invito ad osservare per preservarti da eventuali fastidi ed infortuni, ma in altri casi potresti anche trovare soluzioni più adatte a te.
Ti invito anche a valutare le lezioni private di Chitarra Facile per poterti confrontare con un insegnante che miri a trovare una postura ed una soluzione adatta alle tue esigenze.
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