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In questo articolo speciale scoprirai se ha senso cominciare a imparare a suonare uno strumento musicale come la chitarra dopo i 30 anni, a 50 anni, a 80 anni (parleremo anche di un novantasettenne)…
Inoltre vedremo quanto lo studio di uno strumento musicale come la chitarra può letteralmente cambiarti la vita, migliorando drasticamente la qualità della stessa e rallentando l’invecchiamento e il deterioramento delle funzioni cognitive.
Qui di seguito puoi vedere il video, oppure leggere l’articolo sotto:
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L’Inizio Precoce dei Fenomeni
Per raggiungere il vertice nel mondo della musica, molti studi suggeriscono l’importanza di iniziare a studiare uno strumento musicale tra i 4 e i 7 anni. Tuttavia, stiamo parlando di eccellenza a un livello prevalentemente tecnico, non necessariamente di fama o popolarità. Molti di questi straordinari musicisti sono noti più per le loro abilità tecniche che per il seguito di fan.
A che Età hanno Iniziato a Suonare i Grandi Chitarristi?
Se guardiamo alla famosa classifica dei migliori chitarristi di Rolling Stone, la maggior parte ha iniziato tra i 10 e i 15 anni. Matteo Mancuso, ad esempio, ammirato da icone come Steve Vai e Joe Bonamassa, ha iniziato a suonare a 10 anni. Ma ci sono anche artisti eccezionali che hanno iniziato più tardi, come Wes Montgomery a 19 anni, Tom Morello a 17 anni, e Tom Scholz intorno ai 21-23 anni.
Troppo Tardi per Imparare a Suonare?
La domanda chiave è: ha senso iniziare a suonare uno strumento dopo i 30, 50, 60 o anche 70 anni? La risposta è un inequivocabile sì. Studi hanno coinvolto partecipanti fino a 97 anni, dimostrando che l’apprendimento musicale è sempre possibile, indipendentemente dall’età.
In un mondo dove l’età è spesso vista come un limite, la musica si erge come un magnifico esempio del contrario: non è mai troppo tardi per imparare a suonare uno strumento. Questa realtà va oltre il semplice hobby; è una porta verso l’apprendimento, la crescita personale e il benessere mentale a qualsiasi età.
Ma dato che immagino sarai scettico/a a riguardo, espandiamo il discorso e parliamo in profondità dell’argomento basandoci sulla scienza, partendo prima di tutto dal concetto della Neuroplasticità.
Neuroplasticità: Il Segreto del Nostro Cervello
La neuroplasticità, un termine che potrebbe sembrare complesso, è in realtà uno dei segreti più straordinari del nostro cervello. Si tratta della capacità del cervello di adattarsi e cambiare durante tutto l’arco della nostra vita. La musica, con la sua ricchezza e complessità, gioca un ruolo fondamentale in questo processo, offrendo benefici unici sia per il cervello che per il benessere generale.
La neuroplasticità si riferisce alla capacità del cervello di formare e ristrutturare connessioni sinaptiche in risposta all’apprendimento, all’esperienza e anche dopo un infortunio. Questo concetto rivoluzionario, che ha preso piede nel dibattito scientifico tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, ha trasformato il nostro modo di vedere il cervello. Non è più considerato un organo statico, ma un entità in continuo cambiamento e adattamento.
Lo studio di uno strumento musicale è una forma di apprendimento che stimola intensamente il cervello. Quando suoniamo, il cervello si attiva in molteplici aree, coinvolgendo la memoria, l’attenzione, la coordinazione motoria e l’ascolto. Questo stimolo multidimensionale promuove la creazione di nuove connessioni neurali, migliorando la plasticità e l’efficienza del cervello.
Diversi studi hanno dimostrato che i musicisti hanno spesso una maggiore densità di materia grigia in alcune aree del cervello e connessioni neurali più forti. Queste modifiche strutturali nel cervello non sono limitate ai bambini o ai giovani adulti; possono verificarsi anche in età adulta, sottolineando il potere dell’apprendimento musicale a qualsiasi età.
Per molto tempo, si è creduto che il cervello avesse una capacità limitata di cambiamento dopo una certa età. Tuttavia, la ricerca sulla neuroplasticità ha sfatato questo mito. Anche gli adulti possono sperimentare cambiamenti significativi nel cervello attraverso attività come l’apprendimento musicale. Questo significa che iniziare a suonare uno strumento in età adulta non è solo possibile, ma può anche portare benefici significativi.
I Benefici Trasformativi dell’Apprendimento Musicale
L’apprendimento musicale è più di una semplice abilità artistica; è una potente forza che può trasformare la nostra vita in modi sorprendenti. Dai giovani studenti agli adulti più maturi, lo studio di uno strumento musicale offre una vasta gamma di benefici che toccano la salute mentale, fisica e emotiva.
L’atto di imparare e suonare la musica è un esercizio intensivo per il cervello. Studi hanno mostrato che i musicisti spesso godono di una maggiore agilità mentale. Suonare uno strumento richiede l’uso di diverse aree del cervello simultaneamente, migliorando la memoria, la concentrazione e le capacità di risoluzione dei problemi. Questa stimolazione cognitiva è preziosa a qualsiasi età, ma è particolarmente significativa negli adulti più anziani, aiutando a mantenere la mente acuta e attiva.
La musica non è solo per la mente; parla anche al cuore. Suonare uno strumento può essere un potente antidoto contro lo stress e l’ansia, offrendo una forma di espressione emotiva e creativa che va oltre le parole. La pratica regolare può portare a una maggiore sensazione di benessere, contribuendo a ridurre i sintomi di ansia e depressione. La musica permette agli individui di esplorare ed esprimere i propri sentimenti in modo costruttivo, favorendo l’equilibrio emotivo.
Inoltre, imparare a suonare la chitarra spesso comporta un elemento di collaborazione e socializzazione, soprattutto quando si suona in gruppo o si partecipa a lezioni di musica. Questo aspetto favorisce lo sviluppo delle abilità sociali, insegna il lavoro di squadra e la comunicazione efficace. Per gli adulti, partecipare a gruppi musicali o cori può essere un modo eccellente per connettersi con gli altri, creare nuove amicizie e sentirsi parte di una comunità.
Suonare uno strumento ha anche benefici fisici. Per esempio, suonare la chitarra o il pianoforte migliora la coordinazione mano-occhio e la destrezza delle dita. Gli strumenti a fiato, come il sassofono o la tromba, possono migliorare la capacità polmonare e il controllo del respiro. Queste attività non solo rinforzano il corpo, ma possono anche migliorare la postura e ridurre il rischio di condizioni come l’artrite nelle mani.
Lo studio della musica non è solo per il momento; i suoi benefici possono durare una vita intera. Gli adulti che hanno suonato uno strumento da giovani spesso riportano una maggiore soddisfazione nella vita, anche se hanno smesso di suonare. La musica insegna pazienza, disciplina e perseveranza, abilità che sono preziose in tutte le aree della vita.
Perché Scegliere la Musica?
La musica non è solo un hobby, ma un esercizio mentale e sociale. Gli studi indicano che suonare uno strumento migliora la qualità della vita, aumenta la soddisfazione personale e rafforza le relazioni sociali.
In Chitarra Facile, abbiamo molti studenti adulti e pensionati che raggiungono risultati notevoli. L’apprendimento musicale può portare benefici a qualsiasi età, e noi siamo qui per supportarti in questo viaggio. Visita ChitarraFacile.com per scoprire di più sui nostri corsi e lezioni private.
Ricorda, il miglior momento per iniziare è oggi!
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Ho iniziato a suonare a 55 anni prendendo lezioni dopo essere stato chiuso in casa per il covid. Ho seguito corso di chitarra facile e altri siti con una chitarra acustica comprata precedente per mia figlia e mai utilizzata.
Dopo un breve cammino sono arrivato ad avere una strepitosa Epiphone Les Paul custom con cui mi diletto piacevolmente.
Sono ancora una schiappa ma esageratamente felice grazie anche ai tuoi video.
Continua così. Sei grande.
WOW grazie di cuore Andrea per aver raccontato la tua stupenda storia! Buona continuazione 😉
Si David, è proprio vero quello che hai detto, io nato nel 1950 da qualche anno mi sono dedicato allo studio della chitarra perché suggerito da un neurologo in quanto ero affetto da una lieve forma di perdita di memoria, ebbene anche se non con continuità mi ha rallentato questa mia situazione.
Sergio