Ritmica Chitarra: Imitazione VS Lettura

Ti è mai capitato di avere difficoltà nell’eseguire un ritmo attraverso una trascrizione, che sia questa uno spartito o una chart, ma di riuscirci abbastanza facilmente affidandoti al tuo orecchio?

Ti sembrerà impossibile ma, nella maggior parte dei casi, la difficoltà nel comprendere ed eseguire un ritmo risiede nel dover tradurre una trascrizione grafica in un movimento delle tue mani e, di conseguenza, un ritmo.

In questo articolo vorrei parlarti di alcuni passaggi che puoi intraprendere per comprendere questi argomenti in maniera più approfondita e migliorare la tua lettura ritmica.

👋 Io sono Luca Marinelli, insegnante certificato Chitarra Facile, diplomato al Master di Chitarra Rock presso la Rock Guitar Academy di Milano. Nel caso volessi seguire delle lezioni di chitarra private con me, o gli altri maestri certificati della scuola: clicca qui.

L’Importanza del Tempo

Uno degli aspetti più complessi per chi si avvicina allo studio della chitarra consiste nel gestire la ritmica, sia comprendendo come districarsi tra le varie figure ritmiche e la loro esecuzione, sia nel mantenere costante il movimento della mano destra e, di conseguenza, l’azione del plettro. Nei prossimi paragrafi tratteremo degli aspetti fondamentali per approfondire e migliorare entrambe le tematiche.

Il tempo è uno degli aspetti più importanti e cruciali della musica, tanto è vero che nel mondo anglosassone si individuano le fondamenta di questa forma d’arte nelle 3 T:

• Timing: inteso come suonare a tempo, utilizzare le figure ritmiche corrette e avere un portamento coerente con ciò che si suona;
• Tone: inteso come il suono utilizzato, il tuo timbro;
• Tune: inteso come suonare le note giuste ed essere intonati;

Per avvalorare questo concetto, ti invito a provare a solfeggiare o a canticchiare il ritmo riportato in questo esempio:

Nel caso tu abbia avuto difficoltà a comprendere dalla sola trascrizione come possa suonare questo ritmo, ti invito a canticchiare due canzoni che immagino tu abbia già sentito: il ritmo della batteria di We Will Rock You dei Queen e il tipico canto di Natale, Jingle Bells.

Attenzione! In alcuni spartiti potresti trovare questi brani riportati in quarti anziché ottavi, a seconda dei BPM presi a riferimento da chi ha curato la trascrizione.

Ora sono abbastanza sicuro che, avendo abbandonato la comprensione di una trascrizione grafica, aspetto con cui potresti avere meno esperienza, ed essendoti affidato alla tua conoscenza dei brani in questione, non avrai avuto alcun problema!

Questa è proprio la differenza tra l’imitazione ritmica e la lettura.

Ora vediamo qualche esercizio o processo utile a migliorare nella lettura partendo dall’imitazione ritmica.

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Conta ad Alta Voce!

Come primo passo ti consiglio di scandire, ad alta voce, la figura ritmica della frase che stai eseguendo.

Pur non essendo tutti dei cantanti provetti, la voce è uno dei nostri strumenti primari, in quanto chiunque riesce a canticchiare o intonare dei motivetti. Per questo motivo ci facciamo aiutare da questo nostro strumento.

Per fare un esempio pratico, qualora tu stia eseguendo un ritmo in ottavi, ad esempio la precedentemente citata Jingle Bells, ti suggerisco di contare ciclicamente da 1 a 2. In questo modo, riuscirai a contare al meglio gli ottavi su cui ti stai muovendo e ti sarà più semplice far sì che il plettro pizzichi la corda esattamente quando vuoi eseguire la nota.

Una volta compreso il ritmo da eseguire potresti anche contare ciclicamente non più il numero delle note facenti parte della figura ritmica di riferimento, ma il verso delle plettrate da eseguire. In questo modo la tua mano si muoverà più facilmente in maniera costante e fluida, andando a pizzicare la corda nel verso corretto, anziché rischiare di rimanere bloccata a mezz’aria facendoti perdere il ritmo.

Puoi chiaramente anche contare a mente, ma ti consiglio di non farti abbattere dalla timidezza e di contare a voce alta, in questo modo il processo sarà ancora più efficace e vedrai dei risultati concreti e più veloci!

La Body Percussion

Un altro strumento che abbiamo a disposizione, oltre alla nostra amata chitarra, è il nostro corpo.

A chi non è mai capitato di tamburellare con le dita sul tavolo o di imitare una batteria con le mani?

Per alcuni anni ho svolto dei laboratori in diverse scuole elementari, tramite delle scuole di musica in cui insegnavo, in cui facevo avvicinare i bambini alla musica proprio grazie alla body percussion.

Ai bambini venivano fornite delle trascrizioni semplificate, sicuramente non pentagrammi complessi e completi, ma la vera differenza la faceva sempre… l’imitazione ritmica! Vedere la persona di fronte eseguire un ritmo con diverse parti del corpo, semplificava enormemente l’esecuzione del ritmo e li aiutava a migliorare la coordinazione.

Ti consiglio questo esercizio: conta ciclicamente da 1 a 4, scandendo di fatto dei sedicesimi, e batti le mani su un numero a tua scelta, avendo cura di cambiare di tanto in tanto. In questo modo andrai a eseguire e scandire tutti i sedicesimi e ti sarà più semplice riportare questo aspetto sulla chitarra.

Una volta che il tutto sarà naturale, potrai aggiungere un battito di piedi sull’1 che corrisponderà al tuo metronomo. Le prime volte questo passaggio potrà risultare complesso, ad esempio la mano potrebbe tendere a battere in contemporanea al piede anche quando ciò non è previsto, ma vedrai che col tempo riuscirai a gestire entrambi i movimenti senza alcun tipo di problema!

Rallenta!

Un altro aspetto che mi sento di consigliarti, anche applicato ai due visti in precedenza, è quello di rallentare l’esecuzione in fase di apprendimento. Anche se può sembrare strano, suonare lentamente è difficilissimo!

Prova ad eseguire una ritmica a 40 BPM, o anche meno, assicurandoti di essere sempre a tempo: noterai che non è affatto facile, soprattutto mantenendo un’esecuzione decisa e convinta.

Nonostante ciò, ti consiglio di suonare davvero lentamente, anche senza metronomo, quando ti trovi davanti alla trascrizione di un ritmo, per assicurarti di comprendere in maniera approfondita tutti i suoi aspetti: ritmo, verso della plettrata, etc.

Dividi in Piccole Sezioni

Per ultimo ti consiglio di studiare delle piccole porzioni di ritmica alla volta.

Ti faccio un esempio pratico: nel caso tu sia davanti a una battuta di una ritmica in sedicesimi, potrebbe convenirti studiare unicamente il primo quarto, ossia i primi quattro sedicesimi. Una volta che li avrai compresi farai lo stesso lavoro col secondo quarto. Quando questi ti saranno chiari li suonerai in successione. Dopodiché potrai concentrarti sul terzo quarto, per poi eseguire i primi tre quarti di fila, e infine aggiungere anche il quarto e ultimo quarto.

In questo modo sarai in grado di dare il giusto peso a tutte le sezioni andandole ad approfondire il più possibile e assicurandoti di aver compreso sia il ritmo in sé, sia il movimento della sua esecuzione.

Conclusioni

Ti ricordo che nel caso tu voglia seguire delle lezioni private di chitarra con me, o con gli altri maestri certificati della scuola, puoi andare a questo link: clicca qui.

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Spero di averti fatto capire l’importanza e l’utilità dell’imitazione ritmica per migliorare le tue capacità di lettura, aspetti che ti aiuteranno a progredire sullo strumento! Ti ringrazio per l’attenzione e ti do appuntamento al prossimo articolo.