Supera le Difficoltà alla Chitarra: Obiettivi a Breve e Lungo Termine per Imparare un Riff!

Hai mai provato a suonare un riff difficile e ti sei sentito frustrato?

“È troppo difficile per me, non ci riuscirò mai!”. Quante volte hai pensato o detto questa frase? Io stesso l’ho ripetuta tante volte quando cercavo di imparare i miei primi riff sulla chitarra. Ci sono passato, e voglio raccontarti come ho risolto la situazione.

Cosa succede se il problema non è la difficoltà del riff, ma il modo in cui ci poniamo l’obiettivo? Se fosse alla nostra portata, ma ci volesse semplicemente più calma e pazienza per realizzarlo?

👋 Sono Dave Birmingham, maestro certificato di Chitarra Facile, diplomato al corso CCR della Rock Guitar Academy e chitarrista/cantante della band Fragments Of Sorrow e del progetto BIRMINGHAM. Nel caso volessi seguire delle lezioni di chitarra private con me o con gli altri maestri certificati della scuola, clicca qui.

La Mia Esperienza con Easy Way To Love

Voglio raccontarti un’esperienza personale. Quando iniziai a suonare la chitarra, mi imbattei in un riff di una band hard rock italiana, i Vanadium. Il brano era Easy Way To Love dall’album Born To Fight del 1986. Quell’arpeggio della strofa mi incantò: era enigmatico e meditativo.

Nel caso volessi approfondire, nel video sottostante Steve Tessarin in persona, chitarrista della band e compositore del brano, ne spiega le parti. Ed in particolare, parla dell’arpeggio a cui mi riferisco a partire da 04:36.

Entusiasta della sonorità, non ci pensai due volte e provai subito ad impararlo, aiutandomi con il video.

Steve è mancino e suona la chitarra al contrario, il che lo ha portato a trovare soluzioni originali per i suoi brani. Capire a “testa in giù” cosa stesse facendo non era semplicissimo, ma… this is Rock ‘n’ Roll, baby!

Quando il Riff Sembra Impossibile

Ogni volta che provavo a suonarlo, mi sembrava di lottare con la chitarra. Il passaggio tra gli accordi era macchinoso, il ritmo non fluiva ed il suono risultava “sporco”. Guardavo il video di Steve Tessarin e mi sembrava impossibile replicare quel suono naturale. Dopo settimane di tentativi frustranti, decisi di mettere da parte il brano.

Ma proprio quando meno me lo aspettavo, dopo mesi senza provarlo, lo ripresi in mano e… lo suonai perfettamente!

Come era possibile?

Non era successo nulla di magico. Non avevo migliorato tutto d’un tratto: avevo semplicemente lavorato su altri aspetti della mia tecnica, senza accanirmi su quel brano specifico. Questo mi fece capire che esistono obiettivi a lungo termine ed obiettivi a breve termine.

La chiave del miglioramento era l’equilibrio tra giusti obiettivi!

Obiettivi a Breve Termine

Un obiettivo a breve termine permette di migliorare gradualmente, senza sforzo eccessivo. Per esempio:

• imparare un riff semplice in un paio d’ore;
• perfezionare la pulizia del suono in pochi giorni.

Studiare esercizi e brani semplici per noi ci permetterà di acquisire tecnica anche in altri ambiti, senza neanche rendercene conto. Fu proprio quello il motivo per cui dopo un po’ di tempo riuscii a suonare il riff dei Vanadium nonostante lo avessi abbandonato: il mio continuare a lavorare sullo strumento in modo parallelo mi ha permesso di raggiungere un livello tecnico sufficiente a “conquistare” quella parte!

Se un brano è troppo difficile, possiamo lasciarlo da parte per un po‘ e concentrarci su esercizi più semplici, acquisendo tecnica in modo parallelo.

Per una pratica di questo tipo ecco due lezioni che potrebbero tornarti utili:

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Obiettivi a Lungo Termine

Gli obiettivi a lungo termine, invece, fissano un traguardo ambizioso e ci spingono a migliorare costantemente. Tuttavia, porsi solo obiettivi a lungo termine può diventare frustrante. Se voglio suonare un assolo di Van Halen, non posso aspettarmi di riuscirci dopo solo due mesi di chitarra!

Porsi solo obiettivi a lungo termine vuol dire essere poco gratificati. Vuol dire suonare brani sempre e solo al 50%, 40%, 35% della loro velocità originale. Tutto ciò non è il massimo, anzi a parer mio è sbagliato. 

La chiave è trovare il giusto equilibrio tra obiettivi piccoli e grandi, tra gratificazione immediata e crescita continua.

Essere ambiziosi va bene, avere un obiettivo a lungo termine ci permette di essere focalizzati sul migliorare, di sentire un po’ il fiato sul collo sul fatto che dobbiamo impegnarci. “It’s a Long Way to The Top if You Wanna Rock ’n’ Roll” dicevano gli AC/DC.

Non Lasciare che la Frustrazione ti Fermi

Se oggi un riff ti sembra impossibile, non abbatterti. Magari stai già crescendo in altri aspetti senza accorgertene. Se un assolo non ti riesce, guarda invece quanto sta migliorando la tua ritmica. Se vuoi arrivare a 200 BPM con una scala, ma per ora sei a 180 BPM, non è affatto male!

Per diventare un bravo chitarrista la strada è lunga, ma ogni passo conta. Se oggi non riesci a suonare un brano, domani sarai più vicino a farlo. Non lasciare che un ostacolo momentaneo ti faccia dubitare del tuo potenziale.

Lavora con costanza, goditi ogni piccola conquista e ricorda: il vero segreto non è la velocità con cui migliori, ma il fatto di non smettere mai di suonare!

Conclusione

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Siamo giunti alla fine di questo articolo, spero di averti dato qualche spunto utile per il tuo percorso chitarristico e magari di averti aiutato a stabilire meglio i tuoi obiettivi!

Ci vediamo al prossimo articolo.