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In questo articolo andremo ad analizzare Dark And Velvet Nights, nuovo singolo di David Gilmour, storico chitarrista dei Pink Floyd, che farà parte dell’album Luck And Strange in uscita il 6 settembre 2024.
In questa pagina potrai leggere l’articolo, oppure vedere il video della registrazione della diretta (vedi più in basso) in cui ne abbiamo parlato in modo molto più approfondito.
👋 Io sono Luca Marinelli, insegnante certificato Chitarra Facile, diplomato al Master di Chitarra Rock presso la Rock Guitar Academy di Milano. Nel caso volessi seguire delle lezioni di chitarra private con me, o gli altri maestri certificati della scuola: clicca qui.
Ascolto della Canzone: Dark And Velvet Nights – David Gilmour
Il brano è composto tendenzialmente da quattro sezioni principali: l’introduzione, la strofa, il ritornello, e il bridge. Non conteremo la parte dell’assolo come sezione diversa in quanto si muove sulle stesse armonie di precedenti sezioni.
L’Introduzione
Come introduzione abbiamo una rapida sequenza di DO, SI, LA, SOL e MI. Quest’ultima nota, in particolare, ha una durata maggiore rispetto alle altre.
La sequenza di queste note, e la maggior durata di quest’ultimo MI, potrebbero portarci a pensare che il brano si svilupperà in MI minore, ma qui arriva la prima sorpresa capace di stupire immediatamente l’ascoltatore…
La Strofa
La strofa, infatti, si muove unicamente sull’accordo di FA minore, creando un forte distacco tra l’intro e questa nuova sezione.
Interessante come i confini della strofa, sia l’inizio del cantato della strofa, sia la fine che precede l’inizio del ritornello (se così possiamo chiamarlo), siano determinati da una serie di poche note eseguite con la chitarra Lap Steel (chitarra che si posiziona sulle cosce, sdraiata con corde verso l’alto e che puoi vedere nel video proprio all’inizio della strofa cantata) modello Rickenbacker Electro A-22 che esegue le note con lo slide.
Il Ritornello
Al ritornello arriva un’altra sorpresa: dopo il FA minore che abbiamo già sentito in precedenza abbiamo una successione si SOLb, SIb minore, SOLb, FA minore, DO minore, FA minore, DO minore ed un particolare FA maggiore costituito dalle note DO, FA, LA e DO# o REb.
Per essere sicuro che tu possa comprendere la simbologia utilizzata, ti lascio una rapidissima guida: per ognuna delle 7 note della scala, che sia essa maggiore o minore, avremo un numero romano che identificherà la nota presa in analisi e, di conseguenza, il grado. Se il numero romano sarà scritto in maiuscolo indicherà un accordo maggiore, se invece sarà scritto in minuscolo indicherà un accordo minore.
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L’ingresso di questo SOLb “schiarisce” la sezione: all’orecchio può risultare come una sonorità lidia, già presente in The Piper’s Call, precedente brano di David Gilmour, con SOLb come I, SIb minore come iii, nuovamente SOLb come I e FA minore come vii.
Altre persone potrebbero sentire la sezione più in tonalità di REb, dove il SOLb sarebbe un IV, il SIbm il vi, nonché la relativa minore del già citato REb, SOLb nuovamente il IV, Fa minore il iii.
Successivamente lo scambio tra DO minore e FA minore ci riporta verso la tonalità di FA minore della strofa, ed il ritornello termina con un accordo davvero particolare e affascinante, un FA maggiore, in netto contrasto col FA minore della tonalità, composta dalle note DO, FA, LA e DO# o REb, ossia la quinta aumentata o sesta minore, nonostante l’accordo preveda anche la presenza della quinta giusta, DO.
Questo accordo risulta estremamente tensivo e richiama una risoluzione verso la strofa, verso il FA minore. Le note DO# e LA del precedente FA, infatti, scendono cromaticamente di un semitono verso DO naturale e LAb, rispettivamente quinto grado giusto e terzo grado minore di FA minore, donando una piacevole sensazione di risoluzione.
Il Bridge
Come ultima sezione abbiamo il bridge, che si può ascoltare dal minuto 2:04 in cui notiamo una modulazione, dalla tonalità di FA minore, a quella di FA# minore. Abbiamo infatti una successione di FA# minore, DO# minore, RE maggiore e DO# minore, ovvero i, v, bVI e v.
Prima di tornare alla strofa compare nuovamente la parte vista nell’introduzione, la successione di DO, SI, LA, SOL e MI.
L’Assolo
Per quanto riguarda l’assolo, si può notare come questo non abbia la liricità degli assoli composti in passato coi Pink Floyd, ma è maggiormente frutto di un’improvvisazione. Da sottolineare, però, la maestria di Gilmour nel sottolineare in maniera precisa ed efficace i cambi di accordo dell’armonia sottostante durante l’esecuzione del solo.
Strumentazione Utilizzata
Per i più curiosi riguardo agli studi di registrazione si possono carpire molte informazioni riguardanti anche la strumentazione utilizzata tramite il video, ma ovviamente non è detto che quello che vediamo nel video, pur essendo una sorta di “Making Of“, sia esattamente quello che alla fine hanno scelto in fase di mix.
Spiccano ad esempio tra i microfoni il Sony C-800 e il Telefunken C-12. Per non parlare dello storico Roland Space Echo RE-201, di cui abbiamo già parlato in questo articolo.
Per noi chitarristi spiccano all’occhio una Fender Esquire del 1955 (nella foto qui sotto a sinistra), una Gibson E335 (foto in centro) in grado di donare a Gilmour un suono diverso rispetto a quello a cui ci ha abituati (l’ha detto lui in un’intervista), ed una Lap-steel Rickenbacker Electro A-22 (foto a destra), anche conosciuta come Frying Pan, regalata a Gilmour dalla moglie.
Approfondimenti
Per gli approfondimenti e le nostre opinioni sul brano ti consiglio di vedere la registrazione della diretta della puntata di “Spaghetti alla Chitarra” che abbiamo tenuto Martedì 13 e che trovi qui:
Punti salienti del video:
00:00:00 – Introduzione
00:16:15 – Inizio discussione su Dark and Velvet Night
00:43:20 – Suoni e Strumentazione Studio
00:58:05 – Analisi Armonica del Brano
01:14:41 – Le chitarre utilizzate
01:24:25 – Conclusione della live
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Conclusioni
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Ti ricordo che puoi recuperare anche il video dell’intera analisi del nuovo singolo di David Gilmour col video che trovi qui sotto. Si tratta di una puntata di Spaghetti alla Chitarra, format a cui puoi assistere live ogni martedì alle 12:30 sul canale YouTube di Chitarra Facile!
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Dunque . Il pezzo è facilmente riconoscibile come “Pink Floyd ” . E’ ovvio che dopo tanti anni e tante canzoni , è molto complicato stupire il pubblico con sonorità particolari . Questo pezzo , a mio giudizio , essendo un semplice appassionato musicale ( beh, ne ho masticata parecchia , fin da quando stavo sul seggiolone e mia madre ascoltava la musica 24h e sono cresciuto con Battisti , Mina , la musica inglese dai metà anni 60 , rock , i cantautori e i pop ) ed estimatore dei Pink Floyd cerco di vederlo dal mio punto di vista . E’ un pezzo che a mio giudizio si avvicina molto al R&B e a livello emozionale non mi ha colpito molto . Secondo me ha delle potenzialità , ma gli manca qualcosa , sembra un’incompiuta , quasi come se a Gilmour mancasse la creatività di Waters , soprattutto sulle linee di basso . La batteria è un clone di Mason . Ho sentito la puntata in diretta , ma non potevo commentare ( 2 giorni di ban di fb ) , così lo faccio adesso . Voi avete analizzato il pezzo in ogni sfumatura dal punto di vista tecnico , ma a me , da utente finale , più che carpire le varie tecniche compositive ( di cui non ne ho la più pallida idea e spesso mi sono perso nelle vostre elucubrazioni ) , interessa dal punto di vista emozionale e devo dire che il pezzo è stato tanto caricato con violini e cori , e molte alchimie per “condire” una cosa a cui manca l’ingrediente principale . E tra le righe credo che anche voi non siete stati particolarmente folgorati dal pezzo . Non credo che avrà un grande impatto in fatto di vendite , forse gli integralisti contribuiranno al picco iniziale , ma poi l’utente medio non credo che ne rimarrà stregato . peccato
Ciao Stefano, non so se tu abbia visto tutta la live, ma credo che durante il video integrale rispondiamo a certe cose che poni come dubbi. Comunque pensare che ad oggi un pezzo creato con vera arte diventi “mainstream” è assolutamente fuori luogo. Non si può raggiungere il successo di “vendite” per un singolo facendo una cosa come in questo caso dove si ha lavorato molto di più dal punto di vista libero-creativo.