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Una cosa che adoro fare è ascoltare ed analizzare con attenzione come ogni chitarrista utilizza in modo personale e originale le tecniche di espressività sulla chitarra come vibrato e bending.
Ritchie Blackmore nell’assolo di Highway Star dei Deep Purple (clicca qui per vedere il tutorial) e anche in Burn utilizza i bending in modo… originale. Quasi sbagliato? Vediamolo:
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Ascolta “42- Ritchie Blackmore sbagliava i bending con i Deep Purple?” su Spreaker.Clicca qui per ascoltare la puntata su Spotify.
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Introduzione
Come ho già detto in un precedente video: Gary Moore e il dettaglio geniale se c’è una cosa che mi piace veramente fare, è quella di andare ad ascoltare i grandi chitarristi, in modo completo, e analitico. Analizzo ogni aspetto di essi per capire come utilizzano vibrati e bending, in modo da trarre degli insegnamenti da applicare al mio stile.
Questa volta non voglio parlarti di Gary Moore, ma di Ritchie Blackmore. Ascoltandolo continuavo a chiedermi: “Ma come fa ad avere un sound completamente diverso da tutti?” e per sound non sto parlando del suono o della distorsione diversa, ma intendo proprio come suonano le sue melodie con qualsiasi chitarra.
Infatti suona in un modo molto particolare e la domanda sorge spontanea: “Come fa a creare queste atmosfere uniche?”.
Sono uniche nel suo modo di interpretarle, a volte molto malinconiche e a volte aggressive, ma soprattutto possiamo dire… Anche molto da “figo”.
In questo articolo voglio spiegarti cosa ho notato e dove potrebbero esserci queste differenze, ma soprattutto andiamo a parlare del fatto che, probabilmente, Ritchie Blackmore sbagliava i bending! Vuoi la verità? Andiamo a scoprirla insieme.
Ritchie Blackmore sbagliava i bending?
Ovviamente no, Blackmore non ha mai sbagliato un bending, ma… C’è qualcosa da dire.
Voglio farti un esempio: innanzitutto ascoltiamo l’assolo nel brano “Highway Star” dove potrai notare già dai primi bending come, in realtà, non arriva alla nota target. Dobbiamo considerare in mezzo anche una sorta di vibrato, ma si riesce a percepire come lui sta indietro, producendo dei bending leggermente calanti, oppure ci mette tanto ad arrivare alla nota target, passando più tempo nella parte calante.
Questo crea una sorta di malinconia all’inizio dell’assolo, dove si sente che non c’è un’euforia e si può notare come è sempre leggermente indietro sul pitch, anche se poco percettibile.
La naturalezza del gioco
Un aspetto particolare di Ritchie Blackmore è come riesce a suonare ogni nota in modo naturale. Sembra molto un saliscendi e non dà mai quel senso di positività che otterresti andando a prendere subito la nota perfetta, ma andando avanti col brano succede una cosa, l’intonazione inizia ad essere perfetta.
Proprio così, va a giocare con questa cosa, ovvero comincia a fare i bending in modo che si senta questa partenza un po’ malinconica, quindi sta leggermente indietro, ed è palese che in certi casi, lo faccia veramente apposta.
Ovviamente non posso esserne sicuro al 100% su tutti i casi ma, tenendo conto delle capacità di Blackmore, possiamo dire che probabilmente è così. Difatti, puoi sentire veramente come all’inizio sta leggermente indietro e poi spinge un po’ di più sulla nota perfetta (addirittura a volte eccedente).
“Prima il dovere, poi il piacere”
In realtà, noi dobbiamo sempre allenarci ad arrivare alle note dei bending perfette, perchè dobbiamo riuscire ad arrivare esattamente nella nota, ma dal momento in cui prendo dimestichezza, quindi riusciamo ad essere precisi ed intonati, possiamo decidere se andare in eccesso, per creare più euforia, o viceversa.
Quando siamo più euforici tendiamo ad avere un tono più alto, un volume più alto, ma anche un pitch più alto della nota, invece quando siamo più malinconici tendiamo ad essere un po’ “sottotono”.
Noi ora lo stiamo analizzando in modo analitico, ma Blackmore, semplicemente suonando, va a creare queste differenze nei bending e cerca di capire come può fare qualcosa di più euforico (eccede leggermente) o un po’ più malinconico (leggermente indietro).
Poi inizia a giocare molto con il vibrato, con la leva leggermente verso il basso quando deve essere più malinconico, e gioca più sul vibrato quando deve essere più euforico. Come ti dicevo prima, questi giochi li puoi fare solo quando sei perfetto, e hai la possibilità di fare un bending perfetto, così da giocare sull’eccedente o sul calante per ottenere dei risultati diversi a livello emozionale.
Ovviamente tutti i grandi chitarristi conoscono questo modo di suonare, o meglio lo fanno anche senza pensarci, per questo motivo chi è all’inizio deve semplicemente cercare di essere preciso sui bending e solo in seguito provare a giocarci senza pensarci troppo.
Quindi, in conclusione, punta alla padronanza delle tecniche e poi lasciati andare dall’ispirazione.
Conclusioni
Mi auguro che questo articolo ti abbia chiarito le idee e che sia stato interessante. Ti ricordo di andare su Emotional Playing che ti insegnerà ad arrivare direttamente al cuore delle persone che ti ascoltano.
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Ci vediamo nel prossimo articolo.
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