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In questa lezione di chitarra live andata in onda Mercoledì 12 alle 18:30, Luca Marinelli guida gli studenti attraverso esercizi di riscaldamento e tratta lo studio della lettura musicale su pentagramma.
La lezione si concentra sulla lettura del pentagramma con le prime 3 figure ritmiche e 3 note.
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In questo articolo approfondiremo la lettura musicale attraverso l’analisi del pentagramma. Sebbene molti chitarristi moderni si affidino alle tablature, comprendere la lettura dello spartito apre un mondo di possibilità musicali, offrendo una visione più completa della melodia, dell’armonia e del ritmo.
Questo articolo è pensato per accompagnarti nei primi passi di questo percorso, rendendo concetti apparentemente complessi, accessibili e stimolanti per chiunque imbracci una chitarra.
Introduzione al Pentagramma
Il pentagramma è un sistema di scrittura e lettura musicale e consiste in cinque linee orizzontali parallele che creano quattro spazi tra di esse. È su queste linee e in questi spazi che vengono posizionati i simboli grafici che ci forniscono informazioni cruciali sull’intonazione (le note) e sul ritmo (la durata delle note) di un brano musicale.

La Chive di Violino
All’inizio di ogni pentagramma troviamo un simbolo fondamentale chiamato chiave musicale. Esistono diverse chiavi, ma per la chitarra la più comune è la chiave di violino, conosciuta anche come chiave di Sol. Se avete mai visto uno spartito per pianoforte, avrete notato due pentagrammi sovrapposti: quello superiore utilizza generalmente la chiave di violino per la mano destra, mentre quello inferiore usa la chiave di basso per la mano sinistra.
Perché esistono diverse chiavi? La ragione è semplice: a secondo del registro dei vari strumenti, permettono di posizionare le note in modo leggibile all’interno del pentagramma, evitando un eccessivo utilizzo di tagli addizionali (linee aggiuntive sopra o sotto il pentagramma per indicare note molto acute o molto gravi).
La chiave di violino prende il nome dalla nota che definisce sul pentagramma: il Sol. Notate come la sua forma avvolge la seconda linea dal basso del pentagramma. Questa linea rappresenta proprio la nota Sol. Pertanto, la chiave di violino ci fornisce un punto di riferimento essenziale per identificare tutte le altre note.
È importante sottolineare che, sebbene la chitarra utilizzi prevalentemente la chiave di violino, è considerata uno strumento traspositore. Questo significa che, pur leggendo le note sul pentagramma, il suono effettivo prodotto dalla chitarra è un’ottava più bassa rispetto a quanto scritto. Approfondiremo questo aspetto in futuro.

Il Tempo
Dopo la chiave troviamo l’indicazione del tempo musicale, espressa sotto forma di frazione. Esempi comuni sono 4/4, 3/4, 6/8 e così via. Il numero superiore indica quanti battiti ci sono in ogni battuta, mentre il numero inferiore indica il valore ritmico di ogni singolo battito. Ad esempio, in una battuta di 4/4, ci sono quattro battiti ciascuno dal valore di un quarto.
In alcuni casi, il tempo può essere indicato anche con una lettera, ma esploreremo anche questo concetto in dettaglio in una lezione futura.

La Battuta
Sul pentagramma, lo spazio compreso tra due stanghette verticali è chiamato battuta (o misura). All’interno di ogni battuta, dobbiamo inserire le figure ritmiche (le note con la loro durata) in modo che la loro somma corrisponda al tempo indicato dalla frazione iniziale.
Esistono diverse tipologie di stanghette che indicheranno la fine tra una battuta e l’altra, cambi di sezioni, ritornelli e molto altro, che analizzeremo in altri articoli futuri.

Le Note sul Pentagramma
Ora veniamo alle note vere e proprie, i simboli che indicano l’altezza del suono che dobbiamo produrre. Come accennato, le note vengono posizionate sulle cinque linee e nei quattro spazi del pentagramma. In chiave di violino, le note sulle linee, dal basso verso l’alto, sono:

Allo stesso modo, le note nei quattro spazi, sempre dal basso verso l’alto, sono:

Per iniziare il nostro apprendimento, ci concentreremo su tre note specifiche: Re (sul quarto rigo), Fa (sul quinto rigo) e Mi (nel quarto spazio). Imparare poche note alla volta è un approccio efficace per non sentirsi sopraffatti.

Le Figure Ritmiche
Oltre all’intonazione, la notazione musicale ci indica anche la durata di ciascuna nota. Questa informazione è data dalla forma della nota, chiamata figura ritmica. Oggi introdurremo tre figure ritmiche fondamentali:
- Semibreve: è rappresentata da un cerchio vuoto. In un tempo di 4/4, una semibreve ha una durata di quattro battiti, occupando potenzialmente un’intera battuta.
- Minima: è rappresentata da un cerchio vuoto con una gamba verticale (detta gambo). In un tempo di 4/4, una minima ha una durata di due battiti, quindi due minime riempiono una battuta.
- Semiminima: è rappresentata da un cerchio pieno (nero) con una gamba verticale. In un tempo di 4/4, una semiminima ha una durata di un battito, quindi quattro semiminime riempiono una battuta.
La semiminima è spesso considerata la pulsazione di base della musica, il “click” che sentiamo quando usiamo un metronomo.

Tipologie di Solfeggio
Per interiorizzare questi concetti, possiamo utilizzare diverse tecniche di solfeggio, ovvero la pratica della lettura musicale. Esistono tre approcci principali:
- Solfeggio ritmico: ci si concentra esclusivamente sul ritmo, utilizzando delle onomatopee (come “ta”) per scandire la durata delle note. L’obiettivo è interiorizzare il senso del tempo e la durata relativa delle figure ritmiche.
- Solfeggio parlato: si pronuncia il nome della nota (Do, Re, Mi, Fa, ecc.) rispettando il ritmo indicato dalle figure. Questo unisce il riconoscimento della nota indicata su carta e la consapevolezza ritmica.
- Solfeggio cantato: è la forma più completa e consiste nel intonare con la voce le note scritte sul pentagramma, rispettando sia l’altezza che la durata. Richiede una buona coordinazione tra vista, orecchio e voce, ma è estremamente utile per sviluppare l’orecchio musicale. Non scoraggiatevi se all’inizio ti sembra difficile; anche i cantanti più esperti hanno iniziato da esercizi semplici.
Esercizi
Qui di seguito puoi trovare 3 esercizi per verificare di aver compreso quanto spiegato in questo articolo! Potrai solfeggiare le 3 melodie con tutte e 3 le tipologie di solfeggio mostrate in precedenza.



Conclusioni
Imparare a leggere la musica è un’abilità preziosa per ogni chitarrista. Sebbene possa sembrare impegnativo all’inizio, con un approccio graduale e una pratica costante, sarai in grado di decifrare il linguaggio del pentagramma e accedere a un repertorio musicale ancora più vasto. Non scoraggiarti di fronte alle prime difficoltà e ricorda che ogni musicista ha iniziato da questi primi passi. Continua a esplorare, a esercitarti e a goderti il meraviglioso mondo della musica!
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