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Sei alla ricerca del tuo primo amplificatore per chitarra elettrica ma non sai da dove iniziare? In questa guida faremo i primi passi attraverso il complesso mondo degli amplificatori, svelandoti segreti e consigli utili che trasformeranno la tua scelta da un’ardua sfida a un percorso chiaro e semplice. Che tu sia un principiante entusiasta, o un musicista in transizione dall’acustica all’elettrica, questo video è il punto di partenza ideale.
Scoprirai non solo l’essenza e l’utilità di un amplificatore ma anche i dettagli tecnici che molti chitarristi, anche i più esperti, tendono a ignorare. Affronteremo i cinque argomenti chiave per una scelta informata: dalla comprensione dei tre stadi principali dell’amplificazione, passando per le diverse tipologie di amplificatori, fino alla distinzione tra valvolare e transistor, e la selezione del wattaggio adeguato alle tue esigenze.
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Introduzione
Questo articolo è dedicato a chiunque stia pensando o abbia la necessità di acquistare un amplificatore per chitarra elettrica per la prima volta.
Magari perché stai iniziando a suonare proprio con una chitarra elettrica, oppure fino ad ora suonavi con una chitarra classica o acustica ma adesso hai deciso di passare all’elettrica.
Qualsiasi sia la motivazione hai bisogno di un amplificatore, o meglio… di un sistema di amplificazione! Ma non ti preoccupare, se leggerai attentamente ciò che è scritto qui, tra pochissimo ti sarà tutto più chiaro.
Andrò quindi a sviscerare nel dettaglio i 5 argomenti principali che ti aiuteranno a prendere al meglio la tua scelta. Questi 5 argomenti, tra l’altro, ti permetteranno di conoscere alcuni aspetti tecnici che spesso, anche dopo anni, molti chitarristi non conoscono!
In particolare andremo a vedere:
- Cos’è e perché si usa un amplificatore
- Quali sono i 3 stadi principali dell’amplificazione (questa informazione, da molti ignorata, ti servirà a comprendere al meglio quello che vedremo successivamente)
- Le 5 tipologie di amplificatori per chitarra
- La differenza tra gli amplificatori valvolari e a transistor
- La scelta della potenza o wattaggio
In un prossimo articolo, invece, andremo a vedere come si utilizza un amplificatore e come evitare gli errori più comuni, quindi se ti interessa l’argomento ti invito a tenere monitorate le uscite degli articoli su questo blog 😉
Concetti Fondamentali
Cos’è un amplificatore?
Quando parliamo di chitarra elettrica, un amplificatore è quel sistema che ci permette di amplificare il suono del nostro strumento per riuscire a sentirlo.
Ci tengono a precisarti che esistono anche amplificatori per le chitarre acustiche, ma in questo articolo ci concentreremo sul mondo degli amplificatori per chitarra elettrica.
In una chitarra acustica il “sistema di amplificazione” è nella sua struttura stessa. Il corpo della chitarra, infatti, presenta una cassa armonica con una buca e questi due elementi permettono al suono di amplificarsi in maniera acustica e naturale.
Ovviamente questo sistema ha dei limiti: per esempio non potresti mai suonare in un locale affollato o in uno stadio facendoti sentire chiaramente da tutti, o banalmente da te stesso.
Quando c’è bisogno di un volume molto alto, ingrandire la cassa armonica della chitarra ovviamente non basta.
Ed ecco che nascono le chitarre elettriche che non prevedono la presenza della cassa armonica e della buca e che necessitano di un sistema di amplificazione esterno e dedicato.
I 3 stadi di amplificazione
Il suono prodotto dalla vibrazione delle corde della chitarra viene catturato dai pickup, che possiamo vedere come dei “microfoni” per le corde. Attraverso il cavo, il jack, il segnale viene inviato al sistema di amplificazione che prevede 3 stadi principali:
- Il Pre-amplificatore
- Il Finale di potenza
- La Cassa con il Cono
Il suono quindi verrà riprodotto dal cono che è quello che vedi qui sotto e che di solito è protetto da una retina.
Questi 3 stadi devono essere sempre presenti in un sistema di amplificazione per chitarra, ma possono essere realizzati in diverse forme.
Le 5 tipologie di amplificatori per chitarra
Questo ci porta a scoprire le 5, più una, principali tipologie di amplificazione.
- Stack
- Combo
- Combo digitali
- Rack
- Stomp Amp
Prima di analizzare nel dettaglio i sistemi sopracitati ci tengo a parlarti dei sistemi interamente digitali.
Infatti ormai sono molto diffusi i sistemi che simulano digitalmente i 3 stadi che abbiamo visto precedentemente e che ti permettono di avere tutto il suono all’interno di una “scatoletta” dalle dimensioni contenute, come ad esempio il mio Fractal FM3.
Il segnale che esce da questi sistemi può anche essere ascoltato da delle casse “normali” come quelle del computer, o da delle cuffie, senza che sia necessariamente collegato ad una cassa specifica per chitarra.
Non approfondirò ulteriormente questo sistema in quanto si aprirebbe un capitolo enorme! Per chi è veramente alle prime armi io consiglio di evitare inizialmente i sistemi interamente digitali per una serie di motivi. Trovo molto più adatto iniziare con un combo con simulazioni in digitale (tra poco vedremo di cosa si tratta).
Vediamo ora nel dettaglio i 5 sistemi elencati poco fa.
Stack
Con il sistema Stack, abbiamo il primo e secondo stadio di amplificazione, ovvero il pre-amplificatore ed il finale di potenza, in un unico contenitore che chiamiamo “testata”.
La testata è quella struttura rettangolare con tutti le manopole che possiamo girare per scolpire il nostro suono.
Poi sotto, di solito, ci mettiamo la “cassa” in cui è contenuto il “cono”, o “i coni”. Solitamente la cassa ha una forma quadrata, ma possono esisterne anche di rettangolari.
Ad esempio qui sotto puoi vedere 1 testata e due casse.
Questo è il sistema che viene considerato il più figo di tutti dagli gli amanti delle “valvole”. Quando andate a vedere i video dei Guitar Hero degli anni ’80 noterete dietro di loro dei veri e propri muri di testate e casse.
Ci tengo subito a precisarti una cosa: spesso, da un certo anno, in poi le casse che si vedevano sui palchi erano finte e servivano principalmente come scenografia. I veri sistemi di amplificazione li avevano dietro, o sotto il palco, microfonati e gestiti da una persona dedicata.
Questo sistema è adatto se devi esibirti in una grossa situazione in cui è richiesto un buon livello di volume e hai abbastanza spazio a disposizione, come in uno stadio, palazzetto o in grosso evento all’aperto.
Negli altri casi è un po’ inutile dato che dovresti sempre tenere il volume della testata a 1 o 2 al massimo, soprattutto nel caso di testate valvolari e con un alto wattaggio come capirai andando avanti con questo articolo, e in questo modo non riusciresti a sfruttare appieno le potenzialità del tuo amplificatore non ottenendo il suono desiderato.
Per chi suona a casa, o nei locali, è molto meglio il prossimo sistema che stiamo per vedere. Poi parleremo anche della scelta della potenza.
ATTENZIONE! Assicurati di collegare sempre in maniera corretta la testata alla cassa qualora utilizzassi questo sistema. Controlla che l’impedenza, valore espresso in Ohm Ω, della cassa rispecchi quella dell’amplificatore e utilizza un cavo di potenza dedicato. Questi dettagli sono di fondamentale importanza per non rischiare di rovinare la tua strumentazione.
Combo
In questo caso abbiamo tutti e 3 gli stadi di amplificazione, ovvero il pre-amplificatore, il finale di potenza e la cassa in un’unica soluzione compatta, un’unica struttura.
Fino a quando non sono arrivati i sistemi interamente digitali, questa è sempre stata la soluzione più comoda in quanto per suonare è sufficiente collegare il jack dalla chitarra all’amplificatore.
Questo è anche il sistema che utilizzo io nei live, proprio perché purtroppo non suono in stadi o palazzetti e quindi nei locali e pub usare il sistema Stack sarebbe esagerato e anche poco comodo a livello di spazio. Come potresti aver notato in alcuni concerti, ci sono anche chitarristi che preferiscono comunque affidarsi alla testata e cassa anche in situazioni più “piccole”.
Una variante di questa soluzione è il Combo con simulazioni digitali.
Ad oggi, secondo me, questa potrebbe essere una delle soluzioni migliori per chi inizia. Hai a disposizione un combo che “sembra” analogico, con le manopole e una cassa ma hai la possibilità di suonare in cuffia, hai una cassa che non è specifica per la chitarra (quindi può riprodurre delle basi dalla cassa stessa), hai degli effetti incorporati, in alcuni casi puoi collegare l’amplificatore direttamente al computer per registrare, puoi simulare i suoni di diverse casse o testate, ecc.
Quest’ultimo punto potrebbe averti incuriosito. Sì, perché ogni stadio dell’amplificazione ha il suo suono particolare. Una JCM800 della Marshall suonerà molto diversamente da una Dual Rectifire della Mesa Boogie. E lo stesso vale per le casse.
Rack
Proprio perché ogni stadio di amplificazione ha il suo particolare e caratteristico suono, negli anni ’80 i chitarristi più nerd e coraggiosi hanno cominciato a usare sistemi a Rack.
Per questa tipologia di amplificazione abbiamo una serie di unità a rack: uno o più per la parte di pre-amplificazione, altri per l’effettistica (questa sezione non fa parte dei 3 sistemi di amplificazione ma spesso vengono aggiunti altri effetti per rendere ancora più particolare e bello il suono della chitarra) e poi quelli per il finale di potenza. Alla fine di tutto abbiamo sempre una cassa per chitarra.
Questo sistema è altamente sconsigliato per chi inizia, in quanto estremamente complesso, e proprio per questo motivo non lo approfondiremo ulteriormente in questo articolo.
Stompbox
L’ultimo sistema è quello in cui si utilizza un pre-amplificatore in formato stompbox, ossia un pedalino dalle dimensioni ridotte posto all’interno della pedaliera come stadio iniziale dell’amplificazione, per poi passare al finale di potenza e alla cassa, oppure direttamente alla cassa.
Ci tengo anche a farti presente che ormai diversi stompbox di questo tipo prevedono anche una sezione che vada a sopperire alla mancanza del finale di potenza e che possono essere collegati a una cassa normale o ad un mixer, senza dover necessariamente passare per una cassa da chitarra.
Valvole o transistor?
Arrivati a questo punto, immaginiamo tu abbia scelto una delle due soluzioni combo, quindi il combo “analogico” o “digitale”.
In entrambi i casi è bene conoscere la differenza tra i transistor e le valvole.
Esistono infatti i combo valvolari, i combo a transistor e i combo ibridi.
Gli amplificatori valvolari sono quelli che hanno fatto la “storia” e che, a detta di molti, offrono un suono migliore, prodotto da delle valvole termoioniche.
Facilmente avrai sentito l’espressione “il suono caldo delle valvole”.
Una caratteristica molto importante di questi amplificatori è che al variare del volume le valvole lavorano in modo diverso: utilizzando un suono clean, ad esempio, alzando il volume si arriverà ad un punto in cui il suono tenderà a saturare, a distorcere leggermente.
Questo suono in cui il pulito tenderà a sporcarsi leggermente è tipico di molti suoni Blues famosissimi che in molti chitarristi vanno a ricercare.
Non voglio entrare nel merito su cosa sia meglio, in quanto molto dipende dalla percezione, dai gusti personali e si potrebbe parlare di questi argomenti per ore, ma diciamo che il suono delle valvole è quello più ricercato.
Il problema è che gli amplificatori valvolari sono anche quelli meno pratici, che richiedono una maggiore manutenzione, sono più pesanti, delicati e costano di più.
Solitamente sono più costosi di un amplificatore a transistor perché necessitano di componenti passivi di alta qualità (condensatori, trasformatori di uscita, resistenze con tolleranze all’1%, etc …)
Dall’altra parte abbiamo gli amplificatori a transistor, o a stato solido.
Questi sono più pratici, meno pesanti, spesso più economici e non solo! Hanno anche degli aspetti positivi sul suono, a secondo di ciò che ti interessa fare.
Infatti, come per tutte le cose, non esiste una soluzione che vada bene per tutti, bisogna cercare di capire i pregi e i difetti di entrambi i sistemi per fare la scelta più adatta alle proprie esigenze.
Un aspetto positivo dei transistor, ad esempio, è che il suono risulta più controllato e non varia col variare del volume.
Puoi spingere il volume molto in alto ed ottenere comunque un suono estremamente pulito, senza distorsione. Per questo motivo vengono utilizzati molto in ambito Jazz.
Allo stesso tempo puoi avere un suono molto distorto anche a bassi volumi, ed ecco che spopolano tra i metallari!
Quindi il valvolare ha un suono migliore se lo si sa utilizzare e sfruttare in tutta la sua gamma dinamica, mentre il transistor sicuramente è più adatto per chi è agli inizi non solo con la chitarra, ma anche con l’amplificatore stesso.
Infine abbiamo la tipologia ibrida che è quella del mio amplificatore combo che adoro! In questa tipologia abbiamo lo stadio di pre-amplificazione valvolare e il finale di potenza a transistor.
Attenzione! In alcuni siti di strumenti musicali potresti trovare all’interno dei combo ibridi anche degli amplificatori valvolari o transistor che presentano anche delle caratteristiche tipiche dei combo digitali che abbiamo visto in precedenza. Ti consiglio di leggere con attenzione la scheda tecnica per verificare cosa intendano per combo ibrido i vari produttori e negozi.
In questo caso hai un po’ il meglio dei due mondi: per quanto mi riguarda, ad esempio, ho la possibilità di avere il suono pulito che fa lavorare bene la sezione valvolare con la saturazione e un canale da super distorsione che fa lavorare i transistor anche a basso volume!
Ora che conosci tutte queste nozioni e puoi leggere le schede tecniche dei vari amplificatori andando a selezionare il tuo preferito in base alle tue esigenze, parliamo della potenza.
La potenza: come scegliere i Watt dell’amplificatore della chitarra
Quanti Watt di potenza dovrebbe avere il tuo amplificatore?
Per una persona che suona a casa, come immagino sia il caso di un principiante che non credo possa suonare suonare subito in uno stadio, un amplificatore con una potenza che va da 10 a 30 Watt sarà perfetto.
Per chi vuole fare un po’ più “casino” e suonare ad alti volumi perché la propria situazione glielo permette, ci si può spingere fino a 50 watt, ma sconsiglio di spingersi oltre se stai iniziando a suonare o se ti serve l’amplificatore solo per studiare e fare pratica.
Se pur essendo all’inizio hai già una band compresa di batterista acustica con cui divertirti a suonare, purtroppo i 30 watt non ti basteranno.
A questo punto dovrai scegliere qualcosa tra i 50 e i 100 watt, possibilmente più verso i 100.
I 100 Watt, o poco meno, sono anche perfetti per chi deve suonare in locali, pub e situazioni modeste, senza che il suono della nostra chitarra sia sovrastato dalla batteria, dalla voce o dagli altri strumenti.
Conclusioni
Molto bene, a questo punto sei molto più informato della maggior parte dei chitarristi là fuori che suonano da qualche anno, o anche di più!
Abbiamo visto cos’è e perché dobbiamo utilizzare un amplificatore, quali sono le principali tipologie, qual è la differenza tra valvolare e transistor e come scegliere al meglio la potenza del proprio amplificatore in base alla tua situazione.
Ora non ti resta che andare in questa pagina (clicca qui) dove puoi scaricare una guida in PDF con tutte le informazioni che abbiamo trattato e la lista degli amplificatori consigliati sotto i 500€ per chi inizia, che teniamo costantemente aggiornata.
Inoltre troverai anche altre risorse che ti potranno servire per il futuro, come una guida agli effetti e molto altro.
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Bene, io posseggo una strato americana e un amplificatore fender ma da anni vado cercando il suono di Hank Marvin degli Shadows, una band che suona dagli anni cinquanta e non ha mai tradito il caratteristico suono saturo ma pulito, spaziale ma ma non impastato.
con quali “scatolette” posso riprodurre questo suono.
Sarà pure datato ma a me piace.