Perchè Studiare Lentamente gli Esercizi di Chitarra Ti Renderà un Chitarrista Migliore

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Oggi vorrei parlarti di una particolare metodologia di studio che troppo spesso viene sottovalutata, ma che è in grado di portare enormi benefici in diversi ambiti. Vediamo quindi insieme perché dovresti studiare a velocità molto basse, ad esempio a 40 BPM.

Io sono Luca Marinelli, insegnante certificato Chitarra Facile, diplomato al Master di Chitarra Rock presso la Rock Guitar Academy di Milano. Nel caso volessi seguire delle lezioni di chitarra private con me, o gli altri maestri certificati della scuola: clicca qui.

Perché studiare lentamente?

Spesso, agli inizi del proprio percorso chitarristico, si tende sempre a cercare di aumentare la velocità di esecuzione dei propri esercizi. Ciò può dipendere dal fatto che non si veda l’ora di arrivare ad un obiettivo che ci si è prefissati precedentemente o dal fatto che si è impazienti di vedere continuamente nuovi risultati rispetto a quanto studiato. 

Se da un lato un atteggiamento di questo tipo è positivo, perché nasconde un’enorme passione per lo studio della chitarra e una costante voglia di mettersi in gioco con sé stessi e di migliorarsi, dall’altro lato questa pratica rischia di nascondere e di trascinare con sé diverse problematiche, tra cui una metodologia di studio non efficace e degli errori di impostazione o di esecuzione che successivamente saranno più complessi da risolvere.

Per questo è di fondamentale importanza organizzare delle sessioni di studio a velocità estremamente basse, ad esempio 40 BPM. Eventualmente potresti valutare anche di studiare a velocità inferiori, ma 40 BPM è un ottimo valore con cui impostare il tuo studio.

Vediamo alcuni degli incredibili benefici che otterrai studiando a delle velocità basse:

  • potrai notare e studiare in maniera più efficace i dettagli (vibrato, tocco, dinamica…)
  • riuscirai maggiormente a curare la tecnica dei movimenti eseguiti con le mani
  • migliorerai il tuo timing
  • potrai notare e correggere le imprecisioni, sia di pulizia del suono che di timing

Tutti questi dettagli sono molto più complessi da notare e da riscontrare nel momento in cui andiamo a studiare un esercizio ad una velocità più alta.

Perché studiare a 40 BPM è così complesso?

Dopo aver visto quali siano i benefici dello studiare a 40 BPM, vediamo perché questa metodologia di studio risulti effettivamente così complessa.

Come potresti già sapere, il termine BPM è un acronimo per Battiti Per Minuto, per intenderci è la stessa unità di misura utilizzata per calcolare i battici cardiaci.

Eseguire i quarti a 40 BPM, quindi, vuol dire suonare meno note in un minuto rispetto ai secondi racchiusi nel minuto stesso. Banalmente stiamo andando più lenti rispetto all’unità basilare del tempo che noi umani conosciamo e utilizziamo! Nessuno di noi tendenzialmente riesce a contare, senza l’ausilio di un cronometro, i decimi, centesimi e millesimi di secondo!

Ti faccio un altro esempio, più legato al funzionamento del corpo umano. Il nostro cuore, in una situazione di riposo, batte tra le 60 e le 100 volte circa al minuto, in questo caso ci stiamo quindi muovendo ad una velocità estremamente più bassa rispetto al nostro battito cardiaco, il vero e proprio cuore pulsante del nostro corpo!

Da un punto di vista prettamente musicale sarà molto difficile essere precisi e a tempo in quanto la distanza tra una nota e l’altra aumenterà e avrai meno punti di riferimento a disposizione.

Come studiare efficacemente a una velocità bassa

Ora ci tengo a lasciarti dei consigli e degli spunti a cui prestare particolare attenzione nel momento in cui studierai a 40 BPM, o velocità similari.

  • Prima di partire a suonare, prenditi del tempo per interiorizzare la figura ritmica che dovrai eseguire. Suonare a velocità basse è più difficile di quanto si possa pensare, ma questo elemento può essere reso ancora più complesso dalla figura ritmica che dovrai eseguire. Eseguire i sedicesimi a 40 BPM, ad esempio, risulterà più semplice rispetto ad eseguire i quarti, in quanto lo spazio presente tra una nota e l’altra sarà maggiore e più difficile da gestire.
  • Assicurati di utilizzare l’intenzione adatta a ciò che dovrai eseguire. Spesso, a queste velocità, si tende a suonare un po’ più “timidi”, col freno a mano tirato, perché si ha paura di sbagliare ciò che si suona a causa dell’eccessiva lentezza dei BPM. Ciò non deve assolutamente andare ad influire su ciò che suonerai: a prescindere dalla velocità l’intenzione dovrà essere la stessa sia che ti trovi a 40 BPM, sia che ti trovi a 120 BPM.
  • Per assicurarti di essere perfettamente a tempo, e vedrai che in questo modo il tuo timing migliorerà incredibilmente, assicurati di essere sempre preciso sul metronomo prendendo dei punti di riferimento a tua scelta, ad esempio assicurandoti che il primo sedicesimo cada sempre perfettamente sul battito di metronomo.

Come abbiamo anticipato in precedenza, dilatando i tempi sarà abbastanza normale, soprattutto le prime volte, tirare avanti, ovvero arrivare leggermente in anticipo rispetto al battito del metronomo.

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Conclusioni

Ti ricordo che nel caso tu voglia seguire delle lezioni private di chitarra con me, o con gli altri maestri certificati della scuola, puoi andare a questo link: clicca qui.

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Spero davvero di essere riuscito a farti capire l’importanza di studiare abitualmente a velocità così basse e di averti dato qualche consiglio utile per riuscire a prendere questa sana abitudine con semplicità.

Ti invito davvero a rendere quest’abitudine come fissa nella tua routine di studio, perché ti assicuro che porterà dei risultati incredibili nel tuo modo di suonare!

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One Response

  1. Paolo Contini

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