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Avrai probabilmente già sentito parlare di Tim Henson, il chitarrista dei Polyphia che sta rivoluzionando il modo di suonare la chitarra moderna grazie al suo approccio innovativo e fuori dagli schemi più tradizionali. Se così non fosse, in questo articolo vorrei parlarti del suo stile e analizzare un suo lick, di cui avrai a disposizione la tablatura (TAB – clicca qui se non sai come leggerle).
👋 Sono Roberto Gagliardi, maestro certificato Chitarra Facile, diplomato presso l’accademia Lizard di Torino con il massimo dei voti. Nel caso volessi seguire delle lezioni di chitarra private con me o con gli altri maestri certificati della scuola, clicca qui.
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Cosa lo Rende Speciale
Tim Henson è una delle figure più discusse e innovative della chitarra moderna. Con il suo stile eclettico e visionario, riesce a fondere elementi di diversi stili musicali in un linguaggio musicale tutto suo.
Le sue influenze vanno da John Mayer a Tosin Abasi, passando per il lo-fi hip hop, i videogame, l’anime culture e persino la musica classica: un melting pot che si riflette perfettamente nell’estetica sonora e visiva dei Polyphia.
Uno degli aspetti più affascinanti del suo stile è la capacità di trasformare la chitarra in uno strumento quasi elettronico, grazie ad un uso sapiente di effetti, produzione e tecniche avanzate come tapping, legato, string skipping ed ibridazioni ritmiche che spesso richiamano pattern da drum machine o linee vocali da Rap.
Per chi non ha mai ascoltato il suo lavoro si potrebbe definire a metà tra il Progressive, il Djent, o il più moderno Hip-Hop e la musica Trap. A differenza di molti chitarristi tecnici, Tim non si limita alla velocità o alla complessità: ogni nota, ogni riff, ogni effetto è pensato per creare atmosfera, groove e identità sonora.
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Una Prova del Suo Talento

In numerose interviste (tra cui una memorabile con Rick Beato), Tim ha spiegato come il suo approccio alla composizione parta spesso dalla produzione e non dalla chitarra: un metodo “non convenzionale” che lo porta a pensare come un beatmaker più che come un chitarrista tradizionale.
Ma attenzione: dietro l’aspetto fashion e l’attitudine provocatoria c’è un musicista incredibilmente preparato. Tim è meticoloso, creativo e con un orecchio fuori dal comune per l’armonia moderna. I suoi brani, pur essendo tecnicamente impressionanti, non sacrificano mai la musicalità e spesso risultano orecchiabili e catchy anche per chi non mastica musica complessa.
Ha collaborato con artisti come Steve Vai, che ha suonato nel pezzo Ego Death dei Polyphia, e si è guadagnato il rispetto di mostri sacri della sei corde. Anche se il pubblico più tradizionalista non apprezza il suo approccio così radicalmente innovativo, grandi marchi come Ibanez hanno creduto in lui: la sua signature, la Ibanez TOD10N, è diventata iconica nel giro di pochi mesi.
Un Assaggio del Suo Stile
Lo stile di Henson è quasi impossibile da emulare nella sua totalità, perché non si basa solo sulla tecnica, ma anche su un complesso lavoro di sound design. Tuttavia, alcuni lick possono diventare ottimi esercizi per migliorare tapping, dinamica e coordinazione mano destra-sinistra.
Ti propongo l’ascolto di G.O.A.T. del Polyphia, uno tra i brani più rappresentativi del suo stile.
Come puoi sentire, oltre alla difficoltà dell’esecuzione meccanica, sono davvero notevoli sia la precisione ritmica che la gestione del timbro: ogni nota deve avere un’identità precisa, un attacco pulito e coerente con il groove. Mentre il tapping viene spesso usato da Henson non come virtuosismo, ma come strumento per emulare synth e pianoforti, sfruttando armonie dense e cromatismi inusuali.
A seguire, andrò quindi ad analizzare le prime due battute del riff di G.O.A.T.
Questo brano non è per principianti, assicurati di studiarlo con molta calma e non rimanere scoraggiato alla prima difficoltà! per aiutarti ti lascio la tablatura (TAB – clicca qui se non sai come leggerla) in questo link di Soundslice, clicca qui, che può esserti d’aiuto per studiare anche il resto del brano! Sì, ho fatto fatica anche io a “tirarlo giù”!
Iniziamo dalla prima battuta:
- il riff si apre con due note suonate simultaneamente: un SI sulla sesta corda (MI basso) e la sua ottava suonata tramite la seconda corda (SI) a vuoto;
- segue uno slide in avanti da un FA#, che porta a suonare un armonico naturale al tasto 12 sulla corda di SI, creando un effetto brillante e inaspettato;
- a distanza di un ottavo, troviamo un bending di mezzo tono al tasto 9 della sesta corda (MI basso), seguito da un armonico al tasto 12 della terza corda (SOL);
- per poi passare in un attimo ad una serie di bicordi, con la fondamentale sulla quinta corda (LA) e la terza al canto sulla seconda corda (SI), arricchiti da uno slide che aggiunge movimento al fraseggio.
Il ritmo incalzante, unito ai salti di ottava e all’uso creativo degli armonici, offre un primo assaggio della varietà e imprevedibilità dello stile di Henson, che riesce a sorprendere continuamente con la sua scrittura musicale.
La seconda battuta prosegue con una sequenza di ottave, suonate alternando la quarta corda (RE) e la seconda (SI). Subito dopo troviamo un passaggio in tapping al tasto 20, seguito da un RE grave suonato dal basso al tasto 10 della sesta corda.
Questa figura si ripete poco dopo, ma con una variazione melodica: il tapping si sposta al tasto 19, e sul rilascio viene suonata la corda di SI a vuoto, aggiungendo una sfumatura brillante alla frase. La battuta si chiude con un armonico su tre corde simultanee (SOL, SI e RE) al tasto 7, una tecnica particolare che contribuisce a creare l’atmosfera sognante e “liquida” tipica del sound di Tim.
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Consigli per l’Ascolto
Come molti artisti della sua generazione, anche Tim è esploso grazie ai social: i suoi video su Instagram, TikTok e YouTube non solo mostrano la sua bravura, ma anche il lato più ironico e fashion del personaggio, diventando un’icona pop-culturale oltre che musicale.
Tuttavia, oltre l’ascolto “sporadico” e distratto da reel sui social, Tim Henson e i Polyphia sono una di quelle band da ascoltare con le cuffie, perché ogni pezzo è pieno di dettagli sonori, layering e momenti sorprendenti.
Perciò, oltre all’oramai iconica G.O.A.T., ti consiglio di partire da brani come Playing God, un capolavoro di tecnica e groove acustico, ed Ego Death (feat. Steve Vai), un incontro tra generazioni.
Conclusione
Tim Henson è un nome che tutti gli appassionati di chitarra dovrebbero tenere d’occhio. Con il suo stile peculare e la sua incredibile abilità, sta portando innovazione nella chitarra e nella musica!
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Ci vediamo al prossimo articolo.
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