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L’orecchio assoluto è un talento innato? Non proprio. Non è come tutti credono. È venuto fuori il discorso nella chiacchierata con Marco Montemagno (guarda l’intervista integrale qui) ed ecco l’estratto in cui spiego cos’è veramente l’orecchio assoluto:
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Introduzione
Durante la mia intervista per Marco Montemagno abbiamo parlato di un argomento interessante. Mi ha chiesto se sia possibile imparare a suonare uno strumento pur non avendo alcuna predisposizione per la musica.
In realtà anche se si crede di non essere portati, con l’esercizio e lo studio è possibile imparare a suonare uno strumento per diletto e divertimento. Se si vuole diventare dei professionisti, ovviamente, sarà necessario il triplo dello studio e sicuramente avere predisposizione farà la differenza. Tutti, però, possono imparare a suonare per divertirsi.
“Monty” mi ha confidato di essersi accorto, ascoltando il figlio esercitarsi al piano, di avere una specie di rigetto per la musica e pensa di non esserne portato. Crede che non potrebbe essere mai in grado di suonare uno strumento.
Ha letteralmente detto di essere nato con “l’orecchio dissoluto” anziché assoluto.
Orecchio Assoluto: Un Mito da Sfatare
Questa cosa mi ha fatto ridere ma allo stesso tempo mi ha fatto pensare a una credenza comune che risulta essere sbagliata: sfatiamo questo mito, l’orecchio assoluto non è innato! Anzi, non del tutto.
Assurdo vero? Invece è proprio così. Ovviamente ci vuole una certa predisposizione, non è però una qualità che si possiede dalla nascita. Circa il 30% della popolazione è predisposta ad avere l’orecchio assoluto eppure solo pochissime persone effettivamente lo possiedono. Come mai?
Proprio perché deve essere sviluppato ed educato. Molte persone sono convinte che riconoscere le note sia un dono divino o genetico, si prende sempre come esempio Mozart dicendo che per lui è stato facile imparare a suonare in quel modo proprio perché aveva l’orecchio assoluto.
In realtà il padre di Mozart era un maestro di musica e aveva cercato in tutti i modi di far sviluppare l’orecchio assoluto ai propri figli. Solo con Wolfgan Amadeus, il più piccolo, riuscì a trovare il metodo giusto. Quindi fu grazie al padre che Mozart acquisì una qualità che lo rese uno dei più grandi compositori al mondo.
Come Sviluppare l’Orecchio Assoluto
È una tecnica molto simile a quella con cui impariamo a comunicare. Dopo aver imparato a parlare se sentiamo una parola come “cane” non dobbiamo metterci a pensare da quali lettere sia formata per capirne il significato. Nella lingua madre parliamo senza pensare perché è un’abilità che abbiamo sviluppato fin da piccoli, con la ripetizione e l’ascolto.
La stessa cosa avviene con l’orecchio assoluto. Se, per esempio, a mia figlia che ha circa due anni faccio ascoltare tutte le note e allo stesso tempo le identifico con il loro nome, imparerà ad associare ad ogni suono la nota corrispondente. Questo va fatto intorno ai primi 10 mesi di vita del bambino ed è un esercizio che va ripetuto ogni giorno per molto tempo.
Alla fine, però, quando sentirà una qualsiasi nota sarà in grado di riconoscerla. Ci sono persone che credono di avere l’orecchio assoluto ma in realtà hanno un orecchio relativo più sviluppato grazie all’esercizio.
L’orecchio relativo è come imparare una seconda lingua a dieci anni, è sicuramente diverso dal possederla come lingua madre.
L’orecchio assoluto quindi va sviluppato, non ci si nasce, c’è sicuramente una predisposizione ma deve essere coltivata. Allo stesso modo per imparare a suonare uno strumento, anche se si pensa di “non avere la musica nel sangue” con lo studio e l’allenamento sarà possibile imparare.
Clicca qui per vedere l’intervista completa.
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