Brian May: un Elemento Rischioso e Caratteristico del Suo Stile

Oggi vorrei parlarti di una precisa tecnica chitarristica che ha contribuito a rendere il modo di suonare di uno dei miei chitarristi preferiti, Brian May dei Queen, riconoscibile e d’impatto: il pre-bend.

Io sono Luca Marinelli, insegnante certificato Chitarra Facile, diplomato al Master di Chitarra Rock presso la Rock Guitar Academy di Milano. Nel caso volessi seguire delle lezioni di chitarra private con me, o gli altri maestri certificati della scuola: clicca qui.

Il bending

Prima di parlarti del pre-bend è opportuno chiarire che cosa sia il bending: si tratta di una tecnica chitarristica che consiste nel “piegare”, o “tirare” la corda, “to bend” in inglese significa proprio piegare, per poter modificare l’intonazione della nota eseguita. Si tratta di una tecnica estremamente espressiva che dona una vera e propria voce al nostro strumento.

Immagina, ad esempio, di suonare il quindicesimo tasto della corda di SOL, ottenendo la nota SIb.

Ruotando il polso e “piegando” la corda, potrai modificare l’intonazione della nota stessa, facendo anche sentire gradualmente il cambio di intonazione. Puoi comprendere quindi come questa tecnica suoni diversamente rispetto al diteggiare due tasti differenti uno dopo l’altro.

ATTENZIONE: il bending è una di quelle tecniche per cui serve un grande lavoro minuzioso di impostazione corretta, perchè è anche una tecnica molto pericolosa se eseguita nel modo sbagliato (come succede alla maggior parte dei chitarristi all’inizio) per i tendini e muscoli. C’è chi ha dovuto smettere di suonare per colpa di un’impostazione scorretta del bending.
Per questo mi raccomando di studiare il nostro corso rapido “Painting Notes” (clicca qui) per scoprire tutti i dettagli delle tecniche dell’espressività come per esempio il bending. ed evitare brutte sorprese in futuro.

Nella tablatura sottostante è raffigurato un bending di un tono. In questo caso partiresti dall’eseguire la nota SIb posta sul quindicesimo tasto della corda di SOL, per arrivare ad intonare un DO, il diciassettesimo tasto della stessa corda.

Il pre-bend

Dopo aver parlato del bending trattiamo ora il pre-bend: come può suggerirci il nome, il pre-bend è un bending che parte già “intonato“. Il plettro o il dito, infatti, pizzicherà la corda quando questa sarà già tirata ed intonata, di conseguenza non sentiremo l’intonazione salire gradualmente, ma direttamente la nota target.

Questa particolarità rende il pre-bend più complesso da eseguire rispetto ad un bending tradizionale, soprattutto agli inizi di un percorso chitarristico o di studio dei bending, in quanto il nostro orecchio non potrà aiutarci a correggerne l’intonazione, qualora la percepissimo come calante o crescente, ma dovremo intonare il pre-bend al “buio” basandoci unicamente sulla nostra memoria muscolare. 

I benefici del pre-bend

Come detto poco fa, i pre-bend possono essere un ottimo strumento per ottenere una nuova espressività, ad esempio facendo sentire unicamente la nota intonata e la sua discesa senza far sentire , come di consueto, la salita, ma sono anche un ottimo metodo per migliorare l’intonazione stessa dei bending, in quanto essa dovrà avvenire diretta e certa, senza che il nostro orecchio possa aiutarci a correggerli in corsa.

Per farti capire l’importanza dei pre-bend, anche semplicemente in fase di studio, ti lascio un video realizzato da David in cui si cita la tecnica in questione come incredibilmente utile per migliorare l’intonazione dei tuoi bending (minuto 13 circa).

I pre-bend di Brian May

Ascoltiamo due esempi dell’utilizzo di Brian May del pre-bend, attraverso due soli che sono dei veri e propri capolavori: Bohemian Rhapsody e Killer Queen.

Bohemian Rhapsody

Al minuto 2:44 e 2:58, ad esempio, puoi sentire un pre-bend eseguito al sedicesimo tasto della corda di SI, in cui Brian May intona direttamente, con la suddetta tenica, il diciottesimo tasto, un tono più avanti rispetto al nota diteggiata.

In questo caso le note eseguite risultano “uniche” in quanto non sentiamo la salita tipica del bending che abbiamo invece avvertito per le esecuzioni delle altre note.

Killer Queen

In questo solo, circa dal minuto 1:31, puoi sentire un alternarsi di bending e pre-bend e come questa scelta di accostare due tecniche simili ma differenti renda più vari il suono e l’espressività di Brian May.

Al minuto 1:47, invece, puoi sentire diversi pre-bend uno dopo l’altro, a dimostrazione di come questa tecnica sia fondante del suo modo di suonare.

Ci tengo a farti notare una cosa: come confermato dallo stesso Brian May in un’intervista, lui era solito pensare ai suoi assoli di chitarra come al lavoro di un’orchestra. Nel solo di Killer Queen, in particolar modo al minuto 1:40, è possibile sentire come ci siano diverse tracce di chitarra che lavorino in sincronia sovrapponendosi o alternandosi per creare nuovi movimenti e momenti di domande e risposta tipici dei contesti orchestrali.

ATTENZIONE: il bending è una di quelle tecniche per cui serve un grande lavoro minuzioso di impostazione corretta, perchè è anche una tecnica molto pericolosa se eseguita nel modo sbagliato (come succede alla maggior parte dei chitarristi all’inizio) per i tendini e muscoli. C’è chi ha dovuto smettere di suonare per colpa di un’impostazione scorretta del bending.
Per questo mi raccomando di studiare il nostro corso rapido “Painting Notes” (clicca qui) per scoprire tutti i dettagli delle tecniche dell’espressività come per esempio il bending. ed evitare brutte sorprese in futuro.

Conclusioni

Ti ricordo che nel caso tu voglia seguire delle lezioni private di chitarra con me, o con gli altri maestri certificati della scuola, puoi andare a questo link: clicca qui.

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E tu conoscevi e avevi già utilizzato la tecnica del pre-bend? Ti invito veramente a provare a sperimentare questa interessantissima alternativa al bending più tradizionale, perché ti potrà aiutare a padroneggiarne ancora meglio l’intonazione del bending stesso e aggiungerai maggior originalità al tuo modo di suonare.