Il Suono e la Strumentazione di Brian May su I Want To Break Free (live)

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In questa lezione di chitarra proverò a ricreare da zero il suono di Brian May nell’assolo (live) di I Want To Break Free dei Queen. Ripercorreremo insieme la strumentazione di Brian May e la strana storia dietro a quell’assolo di I Want To Break Free.

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Avete presente i Queen? Gruppo che prima che uscisse il film bohemian rhapsody era elogiato esageratamente da molti musicisti. Ma dopo il film, siccome ne parlavano già tutti, quegli stessi musicisti hanno cominciato a dire che erano sopravvalutati?

Oggi scopriremo insieme come ricreare il suono di uno dei loro assoli più famosi e particolari:

Introduzione

Il brano in questione è “I want to break free”, iconico singolo dei Queen che appena uscì nel 1984 fu subito vittima di molte polemiche negli Stati Uniti, al punto che MTV lo censurò per 7 anni a causa del video ufficiale in cui i componenti della band ballano vestiti da donne. 

A parte per le censure, il brano è rimasto nell’immaginario collettivo anche grazie all’incisiva linea melodica di Freddy Mercury e soprattutto per quel suono dell’assolo eseguito da Brian May al minuto 2:06.

È un suono strano che è riuscito a ingannare molte persone, dal vivo il chitarrista dei Queen lo ricrea molto bene, tramite l’utilizzo di diversi effetti mescolati insieme.

Quindi come ha fatto a creare quel suono nel brano originale e soprattutto… perché ho detto che molte persone sono state ingannate? 

Come ha fatto Brian May a riprodurlo con la sua chitarra dal vivo?  

Oggi risponderemo a tutte queste domande e poi proveremo da zero, passo per passo a ricreare il suono di Brian May, analizzando la sua strumentazione e parlando della parte tecnica del suono, perché purtroppo non abbiamo né le sue mani, né il suo cervello.

La Strana Storia dell’Assolo di I Want To Break Free

Bene! per prima cosa andremo a capire  la strana storia di questo assolo, il motivo per cui all’inizio vi ho detto che aveva ingannato diverse persone è che quello che si sente è in realtà il suono di un sintetizzatore. Subito dopo la pubblicazione del brano e per molti anni successivi, numerose persone pensavano che fosse stato registrato con la chitarra e che quindi quello fosse il suono modificato della “Red Special” di Brian May. Questo successe principalmente per due ragioni:

La prima è che all’epoca le persone non erano poi così abituate a distinguere il suono di un sintetizzatore da quello di uno strumento reale ma modificato, anche se in realtà il sintetizzatore veniva già usato da diversi anni (basta pensare che ancora oggi ci sono persone che non hanno idea di che suono abbia un basso).

Il secondo motivo è che in passato Brian May si era giustamente infuriato perché Chris Welch, critico musicale, aveva recensito un loro album scrivendo che alcune parti sarebbero state realizzate con un sintetizzatore, quando invece era una chitarra. Brian May che aveva passato molto tempo alla ricerca del suono perfetto, se la prese, e insieme agli altri membri della band, decise di inserire nei credits dei loro dischi la scritta “No Synths”, per indicare che non vi fossero sintetizzatori nella realizzazione di quel lavoro.

John Deacon, però, autore del brano e bassista dei Queen, aveva esplicitamente fatto capire di non voler inserire un assolo di chitarra all’interno di “I want to break free”.

Alla fine dunque fu Fred Mandel (noto tastierista canadese) a suonare quel “solo” su un sintetizzatore.

Detto questo ovviamente a noi non interessa andare a replicare il suono del synth, ma ci interessa capire e ricreare quello che Brian May suona dal vivo, non è identico a quello registrato, però è un suono particolare. Andremo ad analizzare  passo per passo, la strumentazione che ci porta a ottenere un “solo” di quel tipo.

Preparazione 

Per prima cosa dunque prepariamo una base, io utilizzando il fractal ho inserito l’input poi l’output e li ho collegati, questo dipende dal tipo di dispositivo che utilizzate. Inseriamo un amplificatore o almeno un cabinet (una cassa) anche se sappiamo che Brian ne utilizza di più per i vari delay, in questo caso ci basta una sola cassa.

Successivamente prima ancora di andare a scegliere una chitarra, che potrebbe avvicinarsi anche solo lontanamente a quella di Brian May, è necessario trovare un plettro adatto.

La Scelta del Plettro

Anche una cosa semplice come la scelta del plettro può rivelarsi fondamentale se si vuole ricreare il suono di Brian May. Lui infatti era solito utilizzare una moneta da 6 pence che ha un forte e cristallino attacco, quindi per andare a riprodurre quel suono rigido e metallico possiamo tranquillamente usare un plettro in agata. Avevo già presentato diversi anni fa questo materiale e credo sia perfetto per sostituire il suono di una moneta sfregata sulle corde.

L’agata infatti è una pietra, per questo dà sicuramente un attacco che è molto più vicino a quello di una moneta rispetto a tutti gli altri plettri in tortex o in celluloide.

La Red Special

Per quanto  riguarda la chitarra sappiamo che Brian May aveva costruito insieme a suo padre la “Red Special” che poi è stata commercializzata, ma ovviamente non ha niente a che vedere con l’originale, presenta delle differenze molto importanti. Se possedete quella commercializzata il nostro esperimento diventa molto più interessante e il suono verrà sicuramente più simile. Se invece avete un qualunque altro tipo di chitarra come me sarà necessario scendere a un compromesso.

Avendola costruita da solo la chitarra di Brian è irreplicabile, sono state fatte delle copie negli anni ma differiscono sostanzialmente dall’originale, trovo incredibile ad esempio che grandi marchi come Gibson e Fender non abbiano mai pensato di creare una chitarra che avesse una filosofia simile.

Innanzitutto la “Red Special” ha un diapason quindi la scala della chitarra (dal capotasto all’incontro delle corde con il ponte) molto molto corta: 24 pollici. Tenete presente che la strato è 25,50 mentre la Les Paul è 24,75 quindi la Gibson che ha una scala piccola in realtà è ancora comunque più grande rispetto a quella di Brian May. Per questo motivo se ci vogliamo avvicinare il più possibile al suono originale, sarà necessario utilizzare una Gibson Les Paul.

Brian May ha inoltre dichiarato che il 90% delle volte lui utilizza come pick up il primo e il secondo in fase, che praticamente sarebbe come un Humbucker al ponte e questo perché i tre pick up che ha sulla chitarra non sono cablati in parallelo, ma in serie.

Mancherebbe la leva che lui utilizza per esempio alla fine dell’assolo, ma possiamo anche farne a meno. 

Dopo aver scelto il plettro e la chitarra, la cosa successiva che dovremmo aggiungere è esattamente ciò che dà l’impronta maggiore del suono di Brian May quando suona live. 

Il Filtro a Inviluppo (Auto-Wah)

Sto parlando ovviamente del filtro a inviluppo nonché chiamato anche “auto Wah” e in altri modi diversi a seconda del produttore. E’ appunto un auto Wah che agisce da solo, quindi apre e chiude il suono a seconda del tocco, è un comportamento dinamico che mi permette di avere un suono più aperto o chiuso in base alla forza della mia pennata. Avevo letto che Brian May nei live utilizzasse l’AW2 della boss, che è molto più semplice dell’ AW3. In realtà, dopo la realizzazione del video ho capito che probabilmente utilizzava l’AF9 dell’Ibanez. Possiamo fare la stessa cosa andando ad agire manualmente sul Wha Wha.

Quindi ora su Fractal non abbiamo esattamente l’effetto auto Wha, ma possiamo andare a creare un blocco Wha, quindi azioniamo i modifier, andando a dire quando deve aprire e chiudere il Wha Wha. Vai su “Source” e seleziona “Envelope Follower” ora vedete che se suonate piano il pallino giallo presente nel grafico si muove piano, invece se suonate forte va in su più velocemente (si apre di più). Ovviamente bisogna cercare di settarlo al meglio possibile, per farlo possiamo provare a fare partire l’effetto da un livello più alto e proviamo a farlo finire da un livello più basso. L’apertura massima va tenuta leggermente sotto, mentre quella minima leggermente più alta del minimo. 

Ora sentirete che suonando leggermente, il suono sarà molto chiuso, mentre suonando più forte, si aprirà come se schiacciaste il pedale del Wha Wha aperto.

Il Treble Booster

Successivamente nella catena degli effetti di Brian May c’è il Treble Booster, capiamo cos’è e cosa non è, perchè viene considerato sempre in modo sbagliato. Molti pensano che serva ad aumentare di un tot di db il segnale del Treble, ma in realtà funziona proprio come un Booster. Serve a portare sempre la frequenza Treble che di solito è sui 2000 a +32, ma ovviamente dipende dal Treble Booster. Quello di Brian May aveva appunto un + 32. Questo valore non va aggiunto a quello che c’è già, ma permette di arrivare a +32 qualunque sia il valore attuale, sia che tu sia per esempio a -2 o a +10.

È uno dei motivi per cui, quando Brian May voleva fare i suoi suoni puliti e abbassava il volume della chitarra, il suono rimaneva brillante con meno distorsione, mentre se lo faccio io sulla mia strato il suono diventa più cupo. Riusciva quindi ad avere un suono cristallino, e molto aperto sulle alte, anche chiudendo il volume.

Andiamo a inserire un Treble Boost che troviamo andando a cliccare sul drive, selezioniamo il Treble Booster e per testarlo chiudiamo il filtro a inviluppo, sentirete che il suono si è aperto sulle alte frequenze.  Mettiamo magari un drive più basso a 4.13, chiudiamo il tono a 4.06, poi bisognerà aggiungere molta distorsione, aggiungiamo il filtro a inviluppo. 

Amplificatore e Cassa VOX AC-30

Come amplificatore Brian May utilizzava il Vox AC-30, in particolare lo usava nel suo canale normal, mentre molti simulatori simulano il canale bright.

Quindi selezioniamo amplificatore e andiamo a scegliere Class A 30w, come cassa vado a prendere una IR 2X12 A- 57 A, aumentiamo la distorsione, assicuriamoci che il bright switch sia impostato su off, così che riproduca il canale normal. Aumenta il drive del booster e allontana la prossimità del microfono fino a 1, aumenta di pochissimo il room level fino al 4,2% e l’air fino al 5,4 %. Ovviamente non riusciremo ad avvicinarci troppo al suono originale, ma già a questo punto si comincia a sentire un po ‘ di verità. Aggiungiamo del riverbero o risulterà troppo finto e apriamolo in stereo. Ora possiamo andare a modificare di nuovo i parametri del Wha Wha, chiudendo leggermente la massima frequenza fino a 2987 hz. A questo punto il suono che viene fuori dovrebbe essere molto simile a quello che utilizza in live Brian May nell’assolo di I WANT TO BREAK FREE.

Ditemi se vi è piaciuta questa lezione e se potrebbe piacervi scoprire altri suoni.

A presto Strimpellari!

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One Response

  1. de vido gabriele

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